(unknown charset) Re: Aiuto per Astrofisica

From: (unknown charset) Elio Fabri <fabri_at_df.unipi.it>
Date: Wed, 28 Feb 2001 11:20:01 +0100

Daggmale ha scritto:
>> Poveri noi! E l'astrofisica dov'e'?
>> La mia opinione su Davies e' la seguente: "sconsigliato per tutti, e
>> specialmente per gli studenti che preparano tesine."
>> Pigliatela un po' come volete...
> Posso sapere perche'? Questa non e' una polemica, ma la voglia di imparare
> da uno che probabilmente ne sa piu' di me (visti i tuoi post).
> In "La mente di Dio" di Paul Devies si trattano questioni (nascita e primi
> tempi dell'universo) che penso non siano ancora capite dal mondo scientifico
> in modo assoluto. Su questo argomento questo mi e' sembrato il libro piu'
> scientifico a disposizione nelle librerie tipo Mondadori o Feltrinelli (non
> ho spulciato biblioteche universitarie); sicuramente peggiore di Davies mi
> e' sembrato Asimov che pare essere un romanziere.

Prima di tutto, scusa il ritardo.
A me sembra che Asimov sia intellettualmente piu' onesto di Davies: ora
cerchero' di spiegarti perche'. Premetto che di Davies ho letto un solo
libro, "Il cosmo intelligente", e mi e' bastato...

Asimov non era un fisico: era un divulgatore e uno scrittore di
fantascienza: in questo senso il suo "contratto" con i lettori era
chiaro. "Io vi racconto quello che ho capito della scienza di oggi, ma
non prendetemi troppo sul serio, perche' non sono uno scienziato. Poi vi
racconto storie (per es. sui robot) che sono fantasie e dovete prenderle
come tali. Se vi piacciono comprate i miei libri; altrimenti, amici come
prima."

Invece Davies e' un fisico: si presenta come prof. di fisica teorica
(ora dovrebbe avere 55 anni) e percio' come specialista ed esperto del
campo.
Dunque quello che scrive va preso sul serio. Pero' fa divulgazione, il
che vuol dire due cose:
a) Che pretende di spiegare in parole "semplici", a un pubblico
sprovveduto, cose che lui sa benissimo essere assai complesse anche per
gli specialisti.
b) Che sotto l'apparenza "scientifica" introduce in realta' una sua
visione del mondo, che e' quanto meno *extrascientifica*. E purtroppo al
lettore comune riesce pressoche' impossibile accorgersi di questo.

Un esempio di che cosa vuol dire fare divulgazione a questo modo: una
frase presa a caso dal libro che ho citato.
"Durante la fase inflazionaria si produsse una grande quantita' di
energia, ma questa energia era invisibile, racchiusa nel vuoto dello
spazio in forma quantistica. Quando l'espansione termino', questa enorme
quantita' di energia venne liberata sotto forma di materia e radiazione.
Dopo di cio' l'universo si evolse nel modo gia' descritto."
Io non capisco una parola. E tu?

Tra l'altro, libri del genere sono difficilissimi da tradurre. Proprio
per il continuo uso di metafore, analogie... Occorre conoscere piu' che
bene sia le lingue di partenza e di arrivo, sia la materia del libro.
Altrimenti gli strafalcioni sono inevitabili. Dopo di che, che il
lettore si arrangi...
(Ma non credo che nella frase che ho riportata ci siano errori di
traduzione: quella e' proprio incomprensibile di suo.)

> Secondo me, chi non ha le basi per leggere libri rigorosi su questi
> argomenti, non e' detto che non possa farsene un'idea leggendo libri
> divulgativi, anche se probabilmente non sara' lui a formulare nuove teorie
> (ma comunque non penso che aspiri a tanto).
No, il problema non e' questo. C'e' un errore di fondo, ed e' che sia
possibile "farsi un'idea". Questa "idea" di cui parli e' l'esatto
contrario del discorso scientifico. Stiamo tornando almeno 4 secoli
indietro: ai tempi in cui Galileo si batteva contro il vaniloquio degli
aristotelici del suo tempo, e difendeva la necessita' di un discorso
matematico, perche' con la matematica "e' mestieri restare Cesare o
niente".
Invece questa divulgazione introduce nell'ambito scientifico lo stesso
modo retorico di argomentare proprio di campi come la politica: dove le
parole possono signifcare tutto e il suo contrario, i concetti non sono
mai esattamente definiti, non c'e' modo di assicurarsi che gli
interlocutori stiano parlando della stessa cosa...

Allora non ci sono soluzioni? Sicuramente non ce ne sono di facili.
Bisogna studiare, non cercare di orecchiare un po' di tutto.
Per non lasciarti con un'impressione soltanto negativa, ti segnalo un
libroche non parla proprio di quello che vorresti, ma ci va vicino, e
magari potresti usarlo per una tesina un po' piu' seria. Intendo
"Einstein aveva ragione?" Autore C.M. Will, editore Bollati-Boringhieri.
Sottotitolo: "le prove sperimentali della relativita' generale".
-- 
Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
Sez. Astronomia e Astrofisica
Received on Wed Feb 28 2001 - 11:20:01 CET

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