> Aggiungo una cosa che non ricordo se ho gia' detto in precedenti post:
> io ritengo di essere una sorta di "prova sperimentale" del fatto che il
> paradosso dei gemelli si risolve nell'ambito della RR in quanto so
> risolverlo pur non sapendo praticamente alcunche' di RG.
Mi associo ;-). E, per solidarieta' tra ignoranti, provo a dirti
quanto so. Da poco tempo. E che, da ancora meno tempo, insegno ai
miei alunni liceali. Hai presente l'esperimento di Hafele-Keating?
Nel 1971 montarono due orologi atomici su due aerei che fecero il
giro del mondo, uno in senso orario e l'altro anti. e che, dopo
circa due giorni, atterrarono nello stesso punto da dov'erano
partiti. Semplificando, ci sono tre rif.: quelli, non inerziali, dei
due orologi e quello, che invece e' inerziale, messo ad es. nel
centro della Terra, percio' con metrica piatta, alla L-M. Bene, i
due tempi propri, calcolati entrambi nel rif. inerziale,
differiscono di circa 300ns, pari, con le dovute correzioni (salita,
discesa, sup. Terra e non centro,...), alla differenza
effettivamente misurata. Non c'e' bisogno di RG, perche' lo
spazio-tempo e' piatto, nel rif. inerziale dove si fanno i conti. Se
si rifacessero nei due rif. accelerati, ci sarebbero conti piu'
difficili, forze apparenti etc, ma dato che il t. pr. e' invariante,
i risultati sarebbero gli stessi. Insomma, il trucco per non dover
usare la RG, ossia l'effetto gravitaz. della diversa quota, e'
evitare di confrontare un orologio a terra con uno su un aereo,
ma confrontare solo quelli fra i due aerei. E poi fare i conti
sempre e solo nel rif. inerziale.
Questo e' quanto ho capito, speriamo bene ... ;-)
Paola Pannuti Pavesi
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Received on Sun Feb 25 2001 - 14:06:36 CET