Re: Superata la velocita' delle LUCE ? vero ?

From: John Travolta Sardus <pireddag_at_hotmail.com>
Date: Sat, 11 Sep 2010 22:17:46 +0200

Moderatore: ri-invio perche' non comparso sul ng

On 10.09.10 04:15, Franco wrote:
> On 9/9/2010 0:22, MIRKO-85 wrote:
>
>> che ne dite ? spazzatura o c'e qualcosa di vero ? grazie
>

>
> Altra cosa che si sa da "sempre" e` che un'onda che si propaga in un
> mezzo dispersivo ha due velocita` distinte (e qui devo approssimare di
> balordo), quella dell'onda, che e` la velocita` di fase vf, e quella
> dell'informazione trasportata per mezzo di una modulazione, e questa e`
> la velocita` di gruppo vg.
>


Secondo le ricerche effettuate negli ultimi dieci anni le cose sono
ancora piu' complesse. La velocita' a cui viene trasportata
l'informazione non e' neppure la velocita' di gruppo, perche' per certi
tipi di impulsi e' possibile prevedere l'evoluzione temporale data la
conoscenza di una parte dell' impulso stesso: in questo caso si upo'
pensare che tutta l'informazione contenuta nell'impulso sia gia'
arrivata al ricevente con la prima porzione del segnale, e che il resto
dell'impulso, essendo prevedibile, non contenga alcuna informazione. Per
questo motivo, in certi mezzi materiali che hanno proprieta dispersive
molto particolari (la dipendenza della velocita' di fase dalla frequenza
ha delle proprieta' specialissime, che sono diversissime da quelle dei
materiali "normali"), la velocita' di gruppo di certi impulsi puo'
essere superiore a c senza che venga violata la relativita', come e'
stato dimostrato sperimentalmente numerose volte.


Un altro modo per vedere la cosa e' il seguente. Supponiamo di essere
nella posizione del ricevente di un certo segnale. Ad un certo istante
arriva la parte iniziale di un impulso luminoso; il mezzo materiale in
cui siamo immersi (il mezzo materiale che deve avere le specialissime
proprieta' dispersive) acquista una certa polarizzazione, il che
significa che in esso si creano dei dipoli oscillanti, che emettono
radiazione; la radiazione emessa da questi dipoli e' tale da *simulare*
l'arrivo del resto dell'impulso luminoso prima che l'impulso (il quale a
sua volta e' composto sia dalla radiazione originaria che dalla
radiazione dei dipoli presenti nelle varie regioni di spazio che la luce
ha attraversato prima di giungere al punto di osservazione) sia
veramente arrivato, dando cosi' l'illusione che (per esempio) la cresta
dell'impulso abbia viaggiato a velocita' maggiore di c.

Se pero' l'impulso cambia "improvvisamente" (per esempio contiene una
discontinuita', che non e' prevedibile - in generale deve contenere dei
punti di non-analiticita', cioe' punti in cui la funzione campo
elettrico non possa essere considerata la restrizione ai reali di una
funzione compelssa analitica) si vede che il punto in cui avviene il
cambiamento non viaggia mai a velocita' maggiore di c. I dipoli eccitati
nel punto di ricezione infatti non hanno per definizione nessuna
informazione sul cambiamento avvenuto, e continuano a radiare
esattamente come prima. Nel punto di ricezione si dovrebbe quindi
osservare l'arrivo "superluminale" di un impulso identico all'impulso
prevedibile, seguito pero' da un evoluzione imprevista, che porta quindi
informazione, arrivata a velocita' minore di c.
Dico dovrebbe perche' sebbene conosca alcuni lavori in cui si vede che
le discontinuita' si propagano sempre a velocita' minori di c anche in
sistemi in cui la velocita' di gruppo e' superluminale, mi sono
dimenticato quale e' il comportamento dell'impulso al ricevitore quindi
non ricordo se si continua a vedere l'arrivo di un impulso superluminale
"ingannatore": ma se cosi' non fosse sarei piuttosto sorpreso!

In rete si puo' cercare "slow and fast light". Un articolo leggibile a
proposito e' poi

www.phy.duke.edu/research/photon/qelectron/pubs/PhotonicsSpectraFastLightSlowLight2007.pdf
Received on Sat Sep 11 2010 - 22:17:46 CEST

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