Elio Fabri wrote:
>Pero' poi mi sono venuti dei dubbi.
>1) La radiazione che riceviamo dal Sole e' direzionale, non e' una rad.
>di corpo nero, che deve essere isotropa. Dunque non e' una radiazione in
>equilibrio termico.
>2) Il metodo del forno puo' non essere il piu' efficiente per sfruttare
>questa radiazione: non sfrutta il parziale ordine insito nella
>direzionalita' della radiazione.
>3) Come si potrebbe fare? Esempio: una ruota a palette riflettenti,
>messa in moto dalla pressione della radiazione. Al limite di palette
>relativistiche, l'efficienza e' prossima a 1: si riesce a convertire
>quasi tutta l'energia della radiazione solare in energia cinetica della
>ruota.
>4) Se la radiazione solare fosse assimilabile a calore, questo sarebbe
>impossibile, quindi...>
>Sono sconcertato, se considerate che la prima volta che ho insegnato la
>teoria della radiazione nera e' stato in un corso di Fisica Superiore,
>nel 56-57...
>O sono rimbambito, o e' proprio vero che non si finisce mai d'imparare
>;-)
Non si finisce mai di imparare: su questo non ci piove!
Per quanto mi riguarda, ho imparato di piu' sulla radiazione di corpo nero
da una ragazzina che non amava la fisica, anziche' da suo padre, uno dei
piu' noti fisici teorici italiani!
Ma non voglio divagare con aneddoti personali.
Nella sua interpretazione generale, direi che la TD sia da considerarsi come
una teoria assiomatica. In essa il *calore* viene definito subito dopo
la formulazione preliminare del primo principio per sistemi *adiabatici*,
essenzialmente quale termine necessario a pareggiare il bilancio energetico
in sistemi *non adiabatici*.
L'interpretazione fenomenologica dello schema assiomatico offre una certa
liberta' di scelta. Ad es., l'aumento di energia interna dell'acqua in un
calorimetro nel quale sia in funzione un resistore ad immersione, puo' essere
attribuito indifferentemente al *lavoro* elettrico fornito al sistema o al
*calore* ceduto ad esso per effetto Joule.
Ma per quanto riguarda l'irraggiamento, l'interpretazione del linguaggio
assiomatico non e' altrettanto flessibile: direi che lo schema teorico obblighi
a chiamare *calore* l'energia assorbita od emessa per via radiante.
Sorvolando sulle difficolta' tecniche, indubbiamente il calore prodotto dal
sole (sorgente a 6000K), puo' essere convertito in lavoro meccanico con alta
efficienza o puo' essere usato per innalzare a temperature ben superiori un
oggetto-bersaglio. Ma cio' *non* contraddice il secondo principio della TD.
Mi rendo conto che questa tesi merita un'ulteriore discussione, ma ho appena
cambiato tutto il mio software di comunicazione e non so ancora se riusciro'
ad agganciare correttamente il thread. Se il dibattito dovesse continuare,
non manchero' di intervenire.
Elio Proietti
Received on Mon Feb 05 2001 - 18:57:04 CET
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