Pangloss ha scritto:
> Anch'io, come tutti, sono abituato a scrivere:
> J = Nm = N.m = kg.m.s^(-2)
> Ma che significano quei "prodotti" di unita' e quelle "uguaglianze"?
> Cosa si ottiene "moltiplicando" un campione di forza (N) per un
> campione di lunghezza (m)?
Intanto direi che il newton *non e'* un campione di forza, ma un'unita'.
Per "campione" io intendo un oggetto concreto, mentre l'unita'
appartiene al "discorso su" gli oggetti.
Scrivere J = Nm per me significa una cosa molto semplice:
a) che l'unita' di lavoro e' quello che si ottiene dall'unita' di forza
che sposta il suo punto di applicazione dell'unita' di lunghezza
b) che il lavoro e' proporzionale tanto alla forza quanto allo
spostamento.
Quindi posso scrivere ad es.
L = F.s
e se F = 3 N, s = 5 m, avro' L = 15 J.
Ossia
15 J = (3 N).(5 m) = 15 (1 N).(1 m)
che abbrevio in 15 N.m.
> IMHO persino la Brochure SI ufficiale del BIPM contiene imprecisioni
> logiche, in particolare nella sezione dedicata alle unita' per le
> grandezze adimensionali.
> Poiche' il BIPM ha ragione "per definizione", mi conviene tacere.
Sono d'accordo che le convenzioni del BIPM siano tutt'altro che
ineccepibili sul piano logico.
Ti dico qual e' la mia posizione in merito: qualcosa come il BIPM e'
necessaria (e' un male necessario, se vogliamo).
Purtroppo le deliberazioni del BIPM debbono conciliare esigenze assai
varie, che vanno da quelle strettamente logiche a quelle della pratica
scientifica a quelle dell'industria.
E' ovvio che si tratti spesso di compromessi, e non sempre felici, ma
bisogna rassegnarsi.
lefthand ha scritto:
> L'equivoco nasce dall'uso dell'infelice notazione "Nm". Quando si dice
> ad esempio che la coppia di un motore e' di 215 Nm si intende in
> realta' :
> "L'intensita' del momento applicato all'albero motore, cioe' del
> _vettore_ dato dal prodotto vettoriale tra braccio e forza, e' di 215
> m*N", mentre quando si dice che una forza ha compiuto un lavoro di 215
> J si intende:
> "Il prodotto _scalare_ tra la forza applicata in un punto e lo
> spostamento del punto stesso e' uguale a 215 N*m".
A me sembra che la questione vettore/scalare non c'entri.
Dopo tutto nel tuo esempio si puo' ragionare sul "momento assiale", e
il momento (vettore) non entra in gioco.
> Inoltre, mentre il lavoro presuppone un aspetto dinamico, il momento
> ha un significato puramente statico: io credo che bisognerebbe
> scrivere mXN o m^N invece di Nm.
Mi pare che tu carichi le notazioni sulle unita' di troppo significato.
Per come la vedo io, statico e dinamico non sono questioni di
pertinenza delle unita' di misura.
--
Elio Fabri
Received on Mon Sep 13 2010 - 21:41:03 CEST