Re: Un dubbio sul Big Bang
Arnaldo ha scritto nel messaggio ...
>Un saluto a tutti,
>premetto che non sono un fisico ma solo un appassionato e perci�
perdonatemi
>se dir� qualche incommensurabile stupidata.
>Il punto � questo, si deduce che l'universo � in espansione dal fenomeno
del
>redshift, dalla radiazione "fossile" del fondo e dalla apparente
>correlazione fra queste due variabili. Ma se l'universo e quindi lo
>spazio/tempo stesso si stesse espandendo in questo modo non dovrebbe ogni
>righello in qualsiasi punto dell'universo allungarsi, anche se di
dimensioni
>atomiche? Dovremmo vivere in uno spazio/tempo a metrica variabile, � cos�?
>E' un fenomeno verificato? Sbaglio qualcosa?
>Non si potrebbe ipotizzare che il redshift sia dovuto alla geometra
>intrinseca di uno spazio/tempo statico dove la curvatura � variabile?
>Mi spiego meglio (ammesso che ci riesca!); per visualizzare, immaginiamo di
>avere un grande numero di sfere trasparenti, una dentro l'altra; pi� la
>sfera � grande, meno � curva. Se lo spazio/tempo fosse fatto cos�, visto in
>tre dimensioni vi sarebbe un differenziale di curvatura che agirebbe come
>una forza espansiva da ogni punto infinitesimo verso l'infinitamente grande
>lungo la dimensione temporale. Questa forza sarebbe variabile con il
fattore
>di scala e potrebbe spiegare non solo il redshift (la luce sarebbe frenata
>dal differenziale di curvatura) e la stabilizzazione delle galassie (si
>opporrebbe al colasso gravitazionale) ma anche (e qui mi becco qualche
>fucilata) l'entropia stessa, il fatto che ci muoviamo nel tempo proprio in
>questa direzione. Questa visione dell'universo a "curvatura variabile
>intrinseca" porterebbe inoltre, a mio modo di vedere, anche ad un altro
>interessantissimo effetto che, per evitare la gogna, mi riservo di
>esplicitare in un secondo tempo, dopo aver letto le vostre graditissime
>critiche.
>
>Vi ringrazio, Arnaldo D.
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Fai pi� che bene ad avere dei dubbi! In fondo quella del Big Bang
� solo una teoria che, pur se in questi ultimi decenni sembra avere
la meglio su altre, presto verr� sostituita da spiegazioni alternative
assai valide e convincenti.
L'Universo � una realt� stazionaria, come ebbero a dire Fred Hoyle & C.
non ha quindi alcun senso parlare di nascita, vita e morte del medesimo.
L'Universo nella sua totalit� non � soggetto al fluire del tempo.
Caso mai, come prevede la meccanica quantistica, la materia, in
opportune condizioni, pu� nascere dallo spazio che non � affatto vuoto.
Possiede (sempre la materia) dei precisi processi evolutivi che sono
conseguenti al tipo di interazione che ha con la struttura dell'etere
(vedi bosone di Higss, il quale appartiene alla struttura dell'etere).
Infine, pu� pure ritornare alla struttura dell'etere (scomparire), se detta
materia viene a trovarsi in luoghi dello spazio sotto "stress".
La materia e l'etere sono semplicemente due stati differenti di una
unica realt�, tenuto conto del fatto che in una sorta di scala delle
priorit�, l'etere figura prima della materia, vale a dire la materia senza
l'etere non potrebbe assolutamente esistere. Del resto molto
probabilmente saprai che il bosone di Higss conferisce alla materia
tutte le propriet� che di fatto possiede.
Avr� quindi senso unicamente parlare di nascita, vita (evoluzione) e
morte della materia.
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Il tempo � conseguenza del movimento.
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Questa � la vera, sacrosanta e corretta definizione di tempo.
Se poi il tempo presenta numerose altre sfaccettature, puntualizzate
nel corso dei secoli da vari studiosi e pensatori, � altra questione.
Va tuttavia rilevato che tali varie sfaccettature non sono affatto in
contrasto con la definizione di tempo visto in funzione del movimento.
Aristotele ebbe a dire: ..."Noi concepiamo il tempo attraverso il
movimento che si effettua in rapporto a dei punti fisici di riferimento.
E tuttavia noi misuriamo non soltanto il movimento grazie al tempo
ma anche il tempo grazie al movimento in quanto essi si definiscono
l'un l'altro". Questa � la definizione pi� soddisfacente e pi� vicina al
vero che sia mai stata data.
Poi, Dionigi il Piccolo parlava di tempo mistico, Newton di tempo
assoluto, Einstein di tempo locale, Bergson di tempo mentale,
Prigogine (scienziato contemporaneo) di freccia del tempo ecc. ecc.
Tutti i processi evolutivi ed involutivi presenti nell'Universo, fanno
capo alla nascita della materia dalla struttura dell'etere, seguita
dalla conservazione della stessa, la quale avr� stabilit� sino a
che rester� in armonia con la struttura dell'etere medesimo, e
l'eventuale sua scomparsa che potr� verificarsi qualora venissero
meno le citate condizioni.
Non � affatto vero che un protone, come ci dice oggi la scienza
contemporanea, possa vivere diversi trilioni di anni.
Un protone viene costruito e ricostruito (rinnovato nella sua essenza)
diversi miliardi di volte ogni secondo.
Ci� si verifica perch� le unit� di base che permettono la sua
esistenza sono continuamente sostituite da sempre nuove unit�
di base, che giungono al medesimo ordinatamente dalla struttura
dell'etere per poi alla stessa ritornare.
Ti sei mai chiesto perch� un neutrone ha una vita media di circa
quindici minuti? Il fatto che la materia debba soddisfare precise
condizioni di armonia imposte dall'etere, induce il neutrone a
trasformarsi in protone, con tanto di carica elettrica, con emissione
di un elettrone e di un piccolo "pacchetto" di unit� di base che
viene chiamato neutrino.
Mi fermo qu�, considerando che ci sia abbastanza materale per
poter continuare la chiacchierata.
Gian Piero Godone ===== Centro Studi Fisica Riviera dei Fiori
Received on Tue Dec 19 2000 - 00:23:51 CET
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