-- Aniello Saggese Physics Department University of Salerno Via S. Allende 3 84081 Baronissi Salerno ( Italy ) tel.+39-89-965381 fax.+39-6-23310972 mailto:saggese_at_unisa.it -- Original Message -- From: stefanobs11112k_at_freedomland.it Subject: MOTO CURVILINEO IPER-RELATIVISTICO Date: 16-Dic-00 22:46 Email da: Stefano -TESTO DI 89 RIGHE - CORREZIONI: alla riga42 c`� scritto "diedere" anzich� "di vedere" le cose; alla riga84 c`� scritto iper-"lativistico" anzich� "relativistico". Eventuali nuovi errori li corregger� in seguito. -Buona lettura Avevo cominciato circa 23 anni fa, quand`ero ragazzino, a porre il seguente quesito: "Cosa succederebbe, facendo ruotare un disco cos� velocemente da voler far superare al suo bordo la velocit� della luce". -� un`ipotesi di quella che voi abitualmente chiamereste rotazione "superluminale", da me altrimenti definita, per comodit�, "iperluce". Ma in realt� non � tanto questo il punto che mi interessa, quindi vi prego di non darmi quella solita risposta generica sul cosa succederebbe tentando di raggiungere o superare la cosiddetta velocit� della luce. Mi � gi� abbastanza noto, vi ringrazio, il principio secondo il quale ci� che appare come"velocit�" della luce altro non � che una espressione limite del nostro sistema di realt�. E quindi, volersi avvicinare ad essa significa avvicinarsi ai limiti del sistema, con sempre maggiore richiesta di energia (tutta quella del sistema -il nostro universo materiale-,volendo raggiungere i limiti; o di pi�, volendo superarli), e una progressiva convergenza (compressione) dei rapporti dimensionali della realt� rispetto a quelli "normali". -Sposto invece l`attenzione altrove. E voglio precisare "moto curvilineo", anzich� rettilineo, per due motivi. 1) C`� una sottile ma sostanziale differenza angolare fra una retta (innumerevoli angoli piani) e ad esempio una circonferenza (innumerevoli angoli quasi piani). Pi� avanti spiegher� perch� ci tengo tanto a tale distinzione. 2) Nel moto curvilineo, a differenza del rettilineo, si sviluppa forza centrifuga, che � trasversale rispetto al moto. Ora, siccome anche lo sviluppo della forza centrifuga � possibile perch� c`� la massa del corpo in movimento, e siccome massa e "velocit� della luce" (propagazione elettromagnetica) sono strettamente correlate, ne consegue che gli effetti nel moto curvilineo devono essere, anche solo per questo motivo, diversi rispetto al rettilineo. -Una terza via. Nel nostro modo diere le cose c`� qualcosa che non quadra, e una delle nostre idee fisse pi� frequenti � quella della "dualit�" nelle cose. La mettiamo dappertutto, non sappiamo farne a meno, sia nell`immaginario che nei mestieri. Positivo/negativo, bello/brutto, buono/cattivo, caldo/freddo, bianco/nero, finito/infinito... Quello che io tengo particolarmente a evidenziare, invece, � l`esistenza costante di una terza via, che non ha bisogno di questi "distinguo" e si ritrova ovunque in natura. Uno degli innumerevoli esempi di questa terza via � l`as�ntoto, la specie di convergenza parallela che nomino proprio in quanto viene usata anche per descrivere il vano tentativo di raggiungere la velocit� della luce: vi si avvicina, ma sempre di meno, al punto che � un po` come se l`avvicinamento si ritorcesse su se stesso e diventasse un allontanamento; sarebbe s� una grandezza finita se raggiungesse la tangenza, sarebbe s� una grandezza infinita se corresse parallela; ma non � compiutamente n� l`una, n� l`altra cosa. Io quindi l`ho semplicemente chiamata "semifinito", o "semiinfinito": � un assurdo logico, ma a differenza delle altre due riesce a stare in piedi da sola, e diventa l`anello d`unione delle due parti, inconciliabili, in fondo create da noi. Un altro esempio � appunto la sottile differenza angolare fra retta e circonferenza (cos� sottile, che un segmento di una circonferenza sufficientemente grande ci apparirebbe come una retta): separa le due solo una singola, n-esima particella di grandezza semifinita, o semiinfinita. Eppure tanto basta a fare la differenza. -Sul moto rettilineo a velocit� relativistiche si sa molto di pi� che su quello curvilineo, e soprattutto mi riferisco a quello curvilineo non vincolato in un circuito, come invece avviene, ad esempio, negli acceleratori circolari. In questa prima fase chiedo dunque soprattutto opinioni sugli esiti di un moto centrifugo, almeno tendenzialmente iper-lavistico, che sia quanto pi� libero possibile; anche non si trattasse, quindi, di quello d`un disco rigido come proposto invece nell`ipotesi iniziale. -Chiedo poi di ipotizzare, eventualmente, gli esiti di due moti di quel tipo vicini tra loro, sia uguali che di verso contrario.# -- End Original Message --Received on Thu Dec 21 2000 - 10:55:11 CET
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