L'igrometro piu' semplice da costruire e' il c.d. "igrometro a capello":
un filo (un capello cosi' come un filo da cucito di cotole) e' legato alle
estremita' ad un oggetto fisso (uno spillo, un chiodo o altro) e l'altra
estremita' ad una molla che lo tiene sempre in tensione.
L'umidita' che penetra nelle fibre del filo lo fa allungare e la molla si
accorcia, viceversa quando evapora la molla si allunga.
Tanto piu' il filo e' lungo e tanto piu' la variazione e' visibile.
Un igrometro "da parete" funziona con lo stesso principio, l'estremita'
mobile del filo finisce su un rocchetto che racchiude una molla da orologio,
sul rocchetto e' fissato un ago.
Per tarare l'igrometro puoi procedere cosi': prima bagni il filo e vedi fino
a che punto arriva l'indicatore, quello sara' il 100 della tua scala (cioe'
se l'aria contenesse il 100% di acqua) poi lo asciughi col phon (attento che
la molla si dilata col calore!) non troppo caldo e raggiungerai il "minimo"
della scala (0%... circa).
L'alternativa e' fare un salto nel piu' vicino negozio di ottica e comprare
uno strumento adeguato, piu' preciso (sicuramente) ma assai meno divertente.
Nettuno
Received on Thu Dec 14 2000 - 14:07:41 CET
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