"GDR" <NOstrocciaSPAM_at_inwind.it> wrote
in message
news:915m2i$ppn$1_at_nread2.inwind.it...
> Ciao a tutti,
> sono uno studente di ingegneria
chimica,
> il mio padrone di casa ha appena
fatto mettere un deumidificatore in
camera
> mia,
> il problema � che non si pu�
verificare l'effettiva umidit�
relativa
> dell'ambiente...ma soltanto
regolarla dalla manopola,
> essendo che io � da ieri che subisco
sbalzi ingenti di umidit�...per
esempio
> ora l'aria � secca perch� mi
bruciano gli occhi...mi sono detto:
> "PERCH� NON MI COSTRUISCO UN
IGROMETRO?" (insomma l'aggeggio che
misura
> l'umidit�.
> ...una volta da qualche parte nel NG
it.scienza.ingegneria vidi un post con
> l'Eq. Differenziale che regola
quell'aggeggio... si parlava di
Temperatura
> del bulbo umido, salto di
temperatura... come si pu� in pratica
costruirlo?
> ...forse con due termometri dei
quali uno � con il bulbo umido....
> ...premetto che a me basta che lo
strumento misuri
qualcosa..l'importante
> che misuri quei dati che mi servono
per risolvere le equazioni dalle quali
> trovo l'umidit�!...assoluta o
relativa che sia..tanto ci vuole poco
a
> passare dall'una all'altra.
>
> Sperando che qualcuno di voi mi dia
un criterio di progettazione di quest'
> "apparecchio"...o qualche dritta su
come farlo praticamente....
>
Il piu' comune tipo di igrometro per
umidita' relativa
e' quello "a capello" nel senso che
sfrutta la dilatazione
per igroscopicita' di un crine di
cavallo (di quelli usati
negli archetti dei violini). Gli
igrometri che si vedono in
giro (gia' costruiti) sono quasi tutti
fatti cosi'. Occorre
un po' di precisione meccanica (a
livello orologeria)
per costruire gli ingranaggi che
trasformano gli allungamenti
del capello in una indicazione
chiaramente leggibile su
una scala. Occorre poi tarare lo
strumento cosi'
fatto ( in altre parole scrivere i
numeri sulla scala) con
un altro igrometro "di fiducia".
L'igrometro con i due termometri
(quello a bulbo asciutto
e quello a bulbo bagnato), credo che
si chiami psicrometro,
e' invece molto facile da fare
(bastano i due termometri, magari
al decimo di grado, e un batuffolo di
cotone imbevuto
d'acqua) poi pero' occorre "mappare"
le due indicazioni
su un buon diagramma dell'aria umida.
Si ottengono
cosi' i valori sia dell'umidita'
relativa che di quella assoluta
e non e' necessaria alcuna taratura.
Un altro modo e' quello di misurare il
punto di rugiada con
uno specchio raffreddato lentamente
(una volta si usava
una vaschetta di metallo lucidato
riempita di etere solforico
con un termometro immerso, soffiando
aria con una
cannuccia immersa nell'etere esso si
raffredda e
con esso la parete lucida della
vaschetta).
Quando lo specchio si appanna siamo al
punto di rugiada e la
temperatura dello specchio comparata
con quella ambiente sempre sul
diagramma dell'aria umida da sia
l'umidita' relativa che
quella assoluta anche qui senza
bisogno di taratura.
L'alternativa ultima e' di comprare
per pochi soldi un
igrometro commerciale che, per sapere
se si sta bene
o male in un ambiente, e' piu' che
sufficiente. Certo
e' una soluzione meno "appealing".
Saluti
Mino Saccone
Received on Wed Dec 13 2000 - 12:31:32 CET
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