Re: Il Teorema del Tempo e natura complessa dello Spazio-Tempo

From: Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it>
Date: 2000/11/27

--=TahiL=-- wrote:
>
> Al mio ultimo compleanno un amico mi ha regalato il libro di Zichichi sul
> tempo. Non voglio proseguire la polemica su questo autore e sulle cose che
> dice, vorrei invece farvi una domanda che riguarda il tempo.
>
> Zichichi dice che H. A. Lorentz ha scoperto che se lo Spazio � 'reale',
> il Tempo deve essere 'immaginario', e viceversa. La miscela di Spazio e
> Tempo non pu� essere reale. Essa deve essere di natura 'complessa', se
> vogliamo correttamente descrivere le propriet� dell'elettromagnetismo.
>

Scusa, ma e' solo una bella castroneria dell'esimio professore.
La Relativita' Speciale e Generale si enuncia benissimo in spazi
(varieta') quadridimensionali reali senza *alcuna* necessita' di
passare ai complessi.

Zichichi potrebbe avere una piccola attenuante pero' non sostanziale.
Nella vecchia formulazione della RS, quella dovute a Minkowski,
*non certo a Lorentz*, si introduceva un tempo immaginario per motivi
"estetici" (la geometria dello spaziotempo "sembrava" quella euclidea).
Tale linguaggio *per nulla necessario* si e' pero' rivelato piu' complicato
che utile che si e' passati all'uso delle coordinate reali (conservando
le idee di Minkowski ma usando un linguaggio piu' snello) e oggi non
c'e' piu' nessuno che usa il formalismo (per nulla necessario lo ripeto)
del tempo immaginario.
Per quanto riguarda l'elettromagnetismo invece Z. non ha alcuna attenuante.



> Zichichi parla inoltre del Teorema del Tempo scoperto da E. Wigner
> che
> dice (o dovrebbe dire) che il Tempo va dal passato al futuro e viceversa
> senza minimamente preferire un verso all'altro.
>

Credo che tale teorema sia inventato Zichichi o almeno Z. avra'
storpiato qualche teorema di Wigner per dire qualcosa di
incomprensibile.


>Qualcuno potrebbe gentilmente spiegarmi come si conciliano queste due
> affermazioni con il nostro senso comune? Che vuol dire che il tempo o lo
> spazio sono immaginari? Perch� nella realt� quotidiana il tempo scorre
> sempre e solo in un verso?
>

Per la prima cosa ti ho risposto sopra, per la seconda credo che quello
che Zichichi volesse dire e' che dal punto di vista miscroscopico
(eccetto alcune conseguenze delle "forze deboli") ogni processo fisico
puo' avvenire ugualmente bene in un verso temporale che nell'altro.
Mi spiego meglio. Se prendi un film di cio' che accade comunemente
nel mondo macroscopico e lo proietti all'indietro, ti accorgi subito che
"qualcosa non quadra" perche' vedi avvenire cose che non hai mai
visto avvenire nella realta': ci sono dei processi che nella realta'
avvengono "solo in un senso". un bicchiere che cade si rompe, ma non vedi
mai i cocci del bicchiere ricomporsi per formare il bicchiere.
Non e' cosi' banale pero', se prendi dei sistemi fisici molto semplici
come delle palle da biliardo su un tavolo con pochissimo attrito e
filmi dei processi di urto e li proietti all'indietro, non vedi niente
di strano, a meno che tu non aspetti un tempo lungo abbastanza per vedere
l'effetto delle forze d'attrito...

Se prendi poche particelle elementari invece (con l'eccezione di sopra
per le interazioni deboli), non noteresti niente di strano nei filmati
avanti e indietro.

Questo significa che passando dal microscopico al macroscopico deve
accadere qualcosa che distingue "la freccia del tempo".
Esiste quello che si chiama secondo principio della termodinamica
(e la termodinmica studia processi che avvengono nel mondo macroscopico
o comunque con un numero enorme di costituenti elementari) che descrive
in termini quantitativi come la discriminazione tra processi che possono
avvenire e quelli che non possono avvenire viene fatta. Tale scelta *e'*
la freccia del tempo.

Come e' possibile che passando dal micromondo al macromondo nasca una
freccia del tempo? Ti dico subito che la questione non credo abbia trovato
una risposta definitiva, ma esistono varie risposte basate sulla "meccanica
statistica" sulle quali ora non ho tempo per dilungarmi. In sostanza si puo'
dire che l'irreversibilita' macroscopica in realta' non esiste e se
aspettassimo un tempo lungo a sufficienza vedremmo avvenire anche i
fenomeni che ci appaiono "strani": il fatto e' che essi, o meglio le
condizioni iniziali da cui prendono evoluzione, sono molto improbabili
(in senso della meccanica statistica) mentre quelli "usuali" sono molto piu'
 probabili.


(Il problema si ripropone allora sul perche' il mondo ci appare in una
situazione molto "improbabile". Si puo' costruire una catena di cause
che arriva fino ai primi istanti dopo il big bang: la situazione
dell'universo allora era molto "improbabile"...)



In tutta franchezza: lascia stare quel libro e leggiti qualcosa
di migliore, come "La mente nuova dell'imperatore" di Roger Penrose
oppure la parte del libro di R. Feynman "la legge fisica", che tratta della
termodianamica e della freccia del tempo.

Ciao, Valter
Received on Mon Nov 27 2000 - 00:00:00 CET

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