Re: Linguaggi di programmazione per fisica

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_univ.trieste.it>
Date: 2000/11/06

CodeNinja wrote:

> Volevo sapere quali linguaggi sono maggiormente adatti/piu' usati dai fisici
> per lo sviluppo di software (simulazione, super-calcolo, ecc.)

Dati statistici precisi ed aggiornati non ne conosco. Per la mia
percezione, direi che, in funzione dei campi di applicazione (e delle
tradizioni in ciascuno di essi) si usa un po' di tutto.

> Io sapevo che il FORTRAN andava alla grande...ho dato un'occhiatina a questo
> linguaggio, e devo dire che non mi piace per niente...sembra mal
> strutturato, ecc. :(
> Si usa davvero tanto il FORTRAN?? E se si', perche'???

Di che Fortran stai parlando ? la versione corrente e' il Fortran 95.
Purtroppo, per vari motivi la diffusione del nuovo Fortran (90/95) nella
comunita' degli utilizzatori di questo linguaggio e' in notevole
ritardo.
I due motivi principali per la forte presenza del Fortran in
applicazioni numeriche sono:
1) (principale) il fatto che e' nato e resta un linguaggio "ritagliato"
sui problemi di tipo numerico;
2) (secondario) l' esistenza di una notevole mole di SW gia' scritta in
Fortran.

> Invece, per quanto riguarda il C, il C++ e Java, che si dice?

Per C e C++, la loro diffusione, le prestazioni dei compilatori e le
capacita' intrinseche del linguaggio sono confrontabili con quelle del
Fortran e i motivi per optare per uno o l' altro dipendono da
considerazioni che variano da settore a settore in funzione del tipo di
applicazioni (numeriche/non-numeriche, grafiche, interfacciamento con
librerie e con primitive del S.O. etc...).

Per Java il discorso e' un po' diverso. Si tratta di un linguaggio
ancora giovane (con ampliamenti notevoli da una versione all' altra).
Per alcuni utilizzi e' gia' abbondantemente presente nelle applicazioni
in Fisica. Per applicazioni numeriche intensive lascia ancora a
desiderare sotto vari aspetti. Soprattutto, per applicazioni di
super-calcolo "time consuming", Java viene penalizzato dal fatto di
essere semi-interpretato e dall' estrema variabilita' delle performances
delle implementazioni sulle varie piattaforme della Java Virtual Machine
(JVM), ovvero l' interprete Java del bytecode.


Ciao

Giorgio Pastore
Received on Mon Nov 06 2000 - 00:00:00 CET