> se A e' un sdr inerziale e B accelera (per un tempo breve, e poi continua
> con moto rettilineo uniforme) rispetto ad A con velocita' *v* allora A si
> muove rispetto a B con velocita' *--v*, da qui la simmetria e da qui anche
> il fenomeno per cui ogni sdr "vede" il tempo dell'altro sistema scorrere
> rallentato.
> Il fenomeno e' dovuto al fatto che la componente y di *c* (c(y) e' la
stessa
> nei due sistemi di riferimento ed e' esattamente uguale al fattore di
> dilatazione temporale *k* (leggi alriguardo il lungo thread ipotesi in
> relativita' ristretta [o quasi] su questo stesso ng dove Corrado Massa
> spiega molto bene il tutto).
Purtroppo questa spiegazione mi e' del tutto oscura, e non riesco a trovare
il post di Massa.
Sapresti spiegarmi il concetto in modo semplice ?
> e non capisco perche' lo vuoi assumere come sdr assoluto se non sappiamo
> nemmeno se esista o meno e quali possano essere le leggi che lo regolano.
Io ho solo detto che SE esistesse l'etere (o sistema delle stelle fisse,
se preferisci chiamarlo cosi'), allora un gemello sarebbe fermo rispetto
all'etere, l'altro in movimento, e sarebbe logico aspettarsi una rottura
di simmetria tra i due (cioe' la regola sarebbe: chi si muove rispetto
all'etere non invecchia).
In RS la regola sembra essere: chi accelera non invecchia.
Non ho ancora trovato una spiegazione chiara di questa stranezza.
Justinian
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Received on Wed Oct 18 2000 - 00:00:00 CEST