"Alberto d'Onofrio" <alberto.donofrio_at_libero.it> wrote in message
news:Bb4E5.18657$N93.635288_at_news.infostrada.it...
> >e quali strade puo' aprire alla conoscenza se e'
> > vero
> > che essa si pone nel "mezzo" rispetto al determinismo dell'ottocento
e
> > l'indeterminazione
> > del novecento della Fisica.
>
> Ecco, tipico esempio di aureolazione misteriosa...
Si', ma in senso culturale la cosa e' vera.
Cito:
"Qui, mi devo fermare e parlare a nome della grande comunita' di chi
pratica la meccanica. Siamo molto coscienti, oggi, del fatto che
l'entusiasmo che i nostri predecessori nutrivano per la meravigliosa
riuscita della meccanica newtoniana li ha portati a generalizzazioni,
nel campo della predicibilita' (...), che noi sappiamo ormai essere
false. Noi vogliamo collettivamente presentare le nostre scuse per aver
indotto in errore il pubblico colto diffondendo, a proposito del
determinismo dei sistemi che soddisfano le leggi newtoniane del
movimento, idee che si sono, dopo il 1960, rivelate scorrette".
Sir James Lighthill, presidente dell'International Union of Theoretical
and Applied Mechanics, citato in Prigogine, Entre le Temps et
l'Eternite', 1988 (la traduzione dal francese e' mia). L'articolo
originale e' J. Lighthill, "The Recently Recognized Failure of
Predictability in Newtonian Dynamics", in Proceedings of the Royal
Society, London, A 407, 1986, p. 35-50.
Fatto e' che la storiella del 'demone di Leibniz' o chiunque altro
fosse, insomma quello che riteneva di poter predire ogni evento ammesso
di possedere una conoscenza esatta dello stato dell'universo ad un dato
istante, si era diffusa nel pensiero colto (veramente anche per
Einstein, come e' noto, il tempo era reversibile, in teoria). Lo studio
dei sistemi caotici (cioe', in ultima analisi, dei sistemi mecanici non
integrabili) aveva portato almeno gli addetti ai lavori a comprendere
definitivamente che la storiella era falsa. Bisognava che qualcuno lo
facesse sapere anche al 'pubblico colto' (al quale mi onoro di
appartenere:), e pare che a partire dal 1986 ci stiano provando anche
nelle sedi "ufficiali".
In una parola, una strada che lo studio dei sistemi caotici ha aperto e'
quella verso la comprensione del fatto che, senza bisogno di conoscere
il principio di indeterminazione e la relativita' generale, ma solo con
un po' di meccanica newtoniana e di matematica, si puo' accedere alla
conoscenza del fatto che il futuro e' impredicibile per definizione. Vi
assicuro che per il 'pubblico colto' (lo so per esperienza diretta:) e'
una nozione fondamentale.
Federico Spano'
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Received on Tue Oct 10 2000 - 00:00:00 CEST