Buongiono. Sappiamo che un oggetto colpito da un fascio di luce, assorbe
(semplifico) alcune frequenze di onde elettromagnetiche e ne riflette
altre che, raggiungendo il nostro occhio e stimolando i recettori della
retina, producono nel nostro cervello l'immagine di un colore, diciamo
rosso.
Ma osservando immagini come questa:
https://www.euro-matic.co.uk/wp-content/uploads/2017/04/Euro-matic_Playpen_Ball_Red_800x800-768x768.jpg
Notiamo che una parte di ogni sfera rossa, e precisamente la parte che
riflette direttamente nel nostro occhio (o nell'obiettivo della
fotocamera) l'illuminazione proveniente dalla fonte di luce, appare di
colore bianco come la luce originaria, mentre le altre parti di ogni
sfera (che riflettono nel nostro occhio la luce indiretta proveniente
dall'ambiente o dal cielo) appaiono effettivamente di colore rosso.
È un fenomeno che avviene in ogni tipo di materiali: in quelli con la
superfice lucida c'è una divisione netta tra la parte bianca e quella
colorata, mentre nelle superfici satinate o scabre c'è una dispersione
che mescola i due tipi di riflessi e rende meno saturo il colore che appare.
Ora, mi domando: perché la luce che compie il percorso "fonte luminosa >
oggetto > occhio" non ha un assorbimento selettivo come invece accade in
"fonte luminosa > ambiente > oggetto > occhio"? Non credo sia un effetto
fisiologico della retina, perché lo stesso fenomeno appare anche
guardando una fotografia; forse una luce troppo intensa inibisce
qualunque assorbimento da parte le materiale?
Grazie.
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Received on Sat Sep 10 2022 - 14:48:49 CEST