Re: DENUNCIA : Fisica al Liceo scientifico

From: Andrea Francinelli <a.francinelli_at_libero.it>
Date: 2000/09/14

Enrico SMARGIASSI <smartassi_at_trieste.infn.it> wrote in message
39BC982F.FBA617B_at_trieste.infn.it...

>[...] Infatti risolvere equazioni (per
> esempio) non e' matematica, e' una tecnica che sta alla
> matematica come la progettazione di circuiti elettrici sta alla
> fisica - ed e` una tecnica che viene dimenticata immediatamente
> se viene appresa meccanicamente.

Questa affermazione urta lievemente la mia suscettibilita' di progettista,
quindi vorrei cercare di capire se ho capito... :-)

Per mia (piccola) esperienza, la progettazione di circuiti non e' una
tecnica meccanica, come l'affermazione sopra potrebbe lasciare intendere.

In certi momenti mi piacerebbe molto che fosse cosi', soprattutto quando
dopo aver elaborato un progetto non funziona mai nulla, ed e' sempre cosi'
per vari motivi che non sto a dire... (chi ha fatto progettazione
elettronica tutto questo lo sa)

In altri momenti ringrazio invece Dio che non e' cosi', perche' "l'arte"
della progettazione (per me e' tale) non e' cosa che si apprende dai corsi
universitari: richede metodo, capacita' analitiche, intuito, ma soprattutto
una innata passione e voglia di misurarsi di continuo coi propri limiti;
limiti che la natura cerca in ogni momento di evidenziare quasi con
scherno, anche nelle piccole sfide quotidiane (come a dire: "Dio gioca
a dadi, bara e ti ci prende pure in giro..." :-) ). I miei problemi non
sono generalmente di tipo cosmologico o quantistico, si riducono il piu'
delle
volte a cercare di recuperare qualche grado di temperatura da un
transistor che scalda troppo, spulciare qualche punto percentuale
da un rendimento, magari anche cercare di risparmiare una manciata
di bytes di codice in un microcontrollore o stare sotto qualche
milliampere di corrente di consumo.

Associare il calcolo alla progettazione e' a mio avviso corretto, quando si
parla di quel calcolo attraverso il quale si perviene alla soluzione grazie
ad una intuizione, un metodo non codificato, a quel barlume di assoluto
che e' dentro noi e che ci distingue (e ci distinguera' sempre IMHO) da
una fredda macchina, sia essa di metallo o di silicio.

Se invece si associa la progettazione elettronica ad un metodo meccanico,
a malincuore mi sento di contraddire questa tesi...

Un DERIVE riesce a fare calcoli molto complessi, che neanche un
essere umano riuscirebbe a fare (o almeno in tempo ragionevole).
Non esiste invece un programma, complicato quanto si voglia,
in grado di eseguire un progetto completo e funzionante di un circuito
in maniera completamente autonoma.
Credo che se un giorno venisse elaborato un simile programma,
esso sarebbe in grado facilmente di passare il test di Turing.

Non voglio assolutamente essere polemico, ne' assolutamente
urtare la sensibilita' del sig. Smargiassi (che oltretutto si e' sempre
dimostrato essere una persona disponibile e squisita, e che vorrei
anche ringraziare per una risposta datami sul paradosso di Maxwell),
ma volevo solo riportare le considerazioni sopra, che scaturiscono
dalla mia esperienza e dalla mia "vocazione" di progettista, per scelta.
Scelta che ho fatto liberamente e nella quale credo, che mi piace
e che mi piacerebbe venisse trattata dagli scienziati con maggiore
considerazione.

Andrea Francinelli
a.francinelli_at_libero.it
Received on Thu Sep 14 2000 - 00:00:00 CEST

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