Daniele DADO wrote:
>
>
> Oggi mi sembra ci sia la gara a demolire la relativita' o la MQ
Ciao, non capisco bene dove ci sarebbe questa "gara", io non la vado
per niente, almeno in ambiente accademico...
Ci sono solo alcuni "dissidenti" in MQ riguardo all'interpretazione
standard del formalismo, che tra l'altro fanno anche un buon
lavoro di critica utile a tutti.
> eppure nessuno e' ancora stato bruciato sul rogo, anzi le teorie eretiche
> vengono sovente analizzate e smontate con prove fattuali piuttosto che
> tacciate di infedelta' ai grandi del passato.
Infatti, escludendo "teorie" folli e' cosi'. E ci sono interessanti
tentativi di riformulare la MQ, quello di Bohm, quello di Nelson e altri ancora
(Van Frassen)...
Inoltre ci sono attualmente dei tentativi piu' interni all'interpretazione standard
di andare oltre i problemi interpretativi causati dalla non localita'
della teoria. Uno di questi e' la recente interpretazione delle "storie
quantistiche", dove si assegna una probabilita' non alla singola misura,
ma a tutta la storia della sistema, misure incluse e cio' in un certo
senso elimina il problema del "collasso" della funzione d'onda che prodice
la non localita' e che ha prodotto cose come l'interpretazione a "molti mondi" o
"molte menti". (Con l'interpretazione delle storie pero' c'e' il problema
che la probabilita' totale e' >1 e questo dimostra, una volta di piu',
che la probabilita' quantistica e quella classica devono essere tratte
in modo diverso...gia' i teoremi classici della probabilita' condizionata
non funzionano piu' nell'interpretazione standard della MQ).
> Penso che oggigiorno una teoria valida anche se imperfetta prenderebbe
> rapidamente piede (non dico senza difficolta', ma comunque emergerebbe
> rapidamente). Questo perche' oggi una teoria e' una formulazione
> matematica ed e' possibile valutare se la formulazione e' coerente ed in
> grado di fornire previsioni corrette.
> Piu' agnostico di cosi' ...
No, non e' cosi' banale. Da una teoria *nuova* si pretende che:
1) spieghi fatti inspiegati dalle teorie precedenti,
2) produca previsioni nuove poi verificate sperimentalmente.
Quindi le teorie non sono tanto agnostiche.
Queste due richieste sostanzialmente distinguono la fisica *matematica*
dalla fisica *teorica*.
Le tue osservazioni potrebbero andare bene se guardi il panorama
odierno della fisica teorica delle alte energie dove c'e' una
forte crisi perche' nessuna delle teorie continuamente proposte
e' al momento in grado di soddisfare i requisiti 1) e 2) di sopra.
D'altra parte molte delle cose che circolano non sono nemmeno buona
fisica matematica perche' il rigore matematico e' tutto da verificare.
Il fatto e' che se uno presenta una teoria matematicamente "indecente"
ma che soddisfa 1) e 2) di sopra non e' molto importante (pensa alla
"delta di Dirac"): se la teoria descrive il mondo, l'esperienza storica
insegna che e' possibile costruire un formalismo matematico rigoroso
che la inglobi (anzi spesso esiste gia'). Magari ci vogliono anni ma
e' sempre andata cosi', dalle "flussioni" di Newton ai "bra" e "ket"
di Dirac. In questo senso sono d'accordo con Elio Fabri quando dice
che l'esperienza fisica viene prima della logica.
Ciao, Valter
Received on Tue Sep 05 2000 - 10:53:02 CEST
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