Re: ancora probabilità

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_univ.trieste.it>
Date: 2000/08/29

Daniele DADO wrote:
>

> Ne deduco che secondo te la particella ha una posizione ed una quantita'
> di moto ben definite ma che io non posso conoscerle.
> A sostegno della precedente:
>
> .. Il punto e' che se la f. d' onda ( o il suo modulo quadro) fossero uno
> .. "spappolamento spaziale" della particella ci aspetteremmmo di misurare
> .. frazioni arbitrariamente piccole di qualsiasi osservabile. In un
> .. esperimento di scattering elastico per esempio, a grande distanza dal
> .. centro di diffusione dovremmo poter misurare frazioni arbitrarie del
> .. modulo della quantita' di moto dell particella proiettile. O della
> .. carica, o dell' energia. Invece questo non e' mai stato osservato.

No, se leggi attentamente quello che ho scritto, non ho MAI detto che
"la particella ha una posizione ed una quantita' di moto ben definite ma
che io non posso conoscere".
La particella non e' spappolata in un onda solo nel senso che posso
misurarne la posizione e ottenere una risposta del tipo " x compresa tra
"0.4 - epsilon" e "0.4 + epsilon" con epsilon "piccolo a piacere". Ma da
questo non posso in nessun modo ottenere informazioni consistenti con un
valore determinato della velocita'. Il che corrisponde a dire che NON
esiste una definizione operativa di velocita' (SE misuro le posizioni).

Il discorso e' simmetrico per le velocita' (momenti). Io posso misurare
benissimo il momento ma questo non mi permette di ottenere informazioni
precise sulla posizione.

Se cerco di misurare ambedue, mi scontro con l' impossibilita' di farlo
*con precisione arbitraria* su entrambe.

Tutto cio' e' al di fuori della nostra esperienza sensibile su scala
macroscopica.
Digerirlo non e' affatto facile o banale. Tuttavia sta alla base dell'
unica teoria funzionante per descrivere il mondo microscopico.


> Quella che tu proponi invece mi sembra un po' una teoria delle variabili
> nascoste o qualcosa del genere: se una particella non e' un'onda
> sparpagliata nello spazio, come fa a dar luogo a fenomeni
> d'interferenza?

Non sto esponendo la teoria delle variabili nascoste. Cerco di restare
all' interpretazione di Copenhagen. Ho solo puntualizzato che le onde
NON sono onde di materia (particelle spappolate) ma *onde di ampiezza di
probabilita'*.

In ogni caso, questo non riesuma l' idea classica di particella come
piccola pallina dotata di posizione e velocita.

>
> In altre parole, per ricollegarmi a quanto dici sugli osservabili: lo
> stato della particella e' definito o no prima della prima misurazione?

Dipende. Potrei non avere informazioni sufficienti a garantire che sia
in uno stato puro.
Questo pero' e' un concetto piu' tecnico. Per non complicarmi la vita
posso sempre pensare di aver effettuato prima delle misure che mi
garantiscono di partire con una particella in uno stato ben definito.

> Ok, il discorso si fa un po' filosofico e trattasi forse piu' di
> interpretazioni che d'altro perche' poi alla fine le formule rimangono
> le stesse, ma puo' comunque aiutare a capire.

E ad usare correttamente le formule ed i numero che se ne ricavano.

Ciao

Giorgio
Received on Tue Aug 29 2000 - 00:00:00 CEST

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