Re: Redshift poco ortodosso.
Andrea Plano <Anplano_at_tin.it> scritto nell'articolo
<8nugr2$77j$1_at_nslave2.tin.it>...
>
> Ultimamente ho letto "La contesa sulle distanze cosmiche e le quasar", un
> libro di Halton Arp (un valente astronomo americano considerato dalla
> comunit� scientifica poco ortodosso).
> Il contenuto del volume trattava tra i tanti argomenti anche una
possibile
> interpretazione non cosmologica dello spostamento verso il rosso delle
righe
> spettrali di alcuni quasar,
(cut)
> Arp non considera soddisfacenti meccanismi che in prima battuta spiegano
il
> redshift non cosmologico
(cut)
> Mentre un meccanismo che considera soddisfacente � il seguente:
> Le particelle che formano l'oggetto con spostamento verso il rosso sono
pi�
> piccole della materia senza spostamento verso il rosso, per cui le
> transizioni energetiche dell'oggetto con spostamento verso il rosso
devono
> emettere (o assorbire) fotoni con energia minore di quanto non facciano
> quelle della materia senza redshift. Un modello che utilizza questo
concetto
> ipotizza inoltre la formazione continua di materia nell'universo, ad
esempio
> attraverso piccoli big-bang o "buchi bianchi" (usa le equazioni invertite
> temporalmente che conducono al buco nero...), la materia appena creata
> risulta spostata verso il rosso per poi evolvere verso valori normali.
>
> Personalmente penso che il redshift dei quasar sia dovuto all'espansione
> dell'universo e che siano semplicemente oggetti molto lontani ed
energetici,
> per� la teoria di Arp mi ha incuriosito, ho pensato che potesse
interessare
> anche voi, cosa ne pensate delle sue affermazioni?
>
> Andrea Plano.
Salute. Vorrei prima riassumere brevemente la situazione:
correggimi se sbaglio (non ho letto il libro di Arp e quello
che so di lui l'ho trovato su altri libri che ne parlano in modo
molto conciso).
Da quello che ho capito, Arp sostiene che alcune quasar
sono abbastanza vicine alla terra, e quindi il loro forte
redshift non pu� essere spiegato con l'espansione
dell' universo. I suoi argomenti a favore della distanza
non cosmologica sono due:
1) in alcune fotografie si vedono quasar e galassie
fisicamente connesse (con ponti di materia che si
estendono dalla galassia al quasar) e quindi (almeno
apparentemente) vicine fra loro. Le galassie sono a
basso redshift, e quindi sicuramente " vicine " alla terra,
ergo anche la quasar associata dovrebbe essere vicina
alla terra.
2) alcune quasar hanno una struttura multipla, cio�
non sono un unico corpo compatto ma sono l'insieme
di almeno due oggetti. Di questi, uno � in movimento e si
allontana dal sistema. La distanza angolare percorsa
(misurabile sulla fotografia) il tempo impiegato a percorrerla,
e la distanza (che supponiamo cosmologica) della quasar dalla
terra sono tali, che la velocit� dell'oggetto sembra essere
superiore alla velocit� della luce.
Poich� questo � impossibile, la distanza non pu� essere
cosmologica.
Da (1) e (2) Arp conclude che le quasar sono vicine.
Questa conclusione proibisce di spiegare l'enorme
redshift delle quasar con l'espansione di Hubble, e
quindi obbliga a cercare un'altra spiegazione.
Arp propone che la massa delle particelle e in particolare
dell'elettrone sia minore all'interno della quasar che
all'esterno. La costante di Rydberg R � proporzionale alla
massa m dell'elettrone e quindi dovrebbe essere pi�
piccola all'interno della quasar che fuori; ma R minore
significa minore frequenza emessa (a parit� di transizione) e
quindi linee spettrali spostate verso il rosso.
Ho saltato qualcosa? Spero di no.
L'ipotesi di Arp meriterebbe di essere presa in
considerazione solo se i punti (1) e (2) fossero
ben stabiliti; in realt�:
A) il ponte di materia che sembra collegare
certe quasar a certe galassie e che appare
nelle fotografie si pu� spiegare senza difficolt�
come un'illusione ottica dovuta alla deflessione
della luce della quasar (lontanissima da noi) nel
campo gravitazionale della galassia (vicina a noi);
quindi si pu� dire che il punto (1) � risolto nell'ambito
della RG senza bisogno di una "nuova fisica".
B) la velocit� apparentemente > c della materia
espulsa dalla quasar si pu� spiegare facilmente
come un effetto ottico dovuto al fatto che la velocit�
della materia espulsa � molto vicina a c. Lo si pu� vedere
con un semplice disegno che non posso fare qui
ma che puoi trovare, credo, su qualunque testo
di astrofisica che parli di quasar.
La velocit� apparente del materiale emesso �
v sen a / [ 1 -- ( v / c ) cos a ]
dove v � la velocit� reale e a � l'angolo
fra la retta terra-quasar e la direzione
del moto del getto. Pu� benissimo capitare
(se v ~ c ) che la velocit� apparente
sia maggiore di c.
Quindi la fisica "normale" spiega bene i
punti (1) e (2) e l'ipotesi di Arp appare superflua.
Almeno, a me sembra cos�.
Ciao!
Corrado
Received on Mon Aug 28 2000 - 00:00:00 CEST
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