Justinian wrote:
>
> > >
> > neanche per idea, di funzioni che fittano N punti sperimentali ce ne
> > sono infinite, se scegli una forma e fai il fit per fissare i parametri
> > e' perche' hai delle considerazioni (cioe' una teoria) a priori. Non si
> > possono fare fit a caso
>
> In realta' si usano spesso funzioni buone per fare i fit,
> nel senso che si adattano bene ai dati, senza avere alcun significato
> teorico. Sono liberissimo di scegliere una famiglia di funzioni (polinomi
> ad esempio),
> fare dei fit e poi usare i risultati per interpolare ed estrapolare.
> Tutto questo lo posso fare senza capire nulla della fisica sottostante.
>
sicuramente, ma niente ti garantisce che esperimenti futuri rispettino
la legge cosi' trovata, una teoria invece deve avere la pretesa, basata
sugli assunti, piu' o meno ragionevoli, che fa, che la realta' funzioni
in un certo modo
> > no, perche' e' una legge estrapolata esclusivamente guardando dati
> > sperimentali,
>
> Anche la relativita' e' la conseguenza di alcuni postulati, che seguono
> dai dati sperimentali.
> Keplero guarda alcune orbite e conclude che sono
> tutte ellittiche; einstein guarda la velocita' della luce in diversi sistemi
> di
> riferimento inerziali, e conclude che e' costante, SENZA SPIEGARLO.
>
perche' dovrebbe? Il fatto che c sia costante e' un assunto quindi non
e' una conclusione della relativita'
Per come la vedo io le cose differisocno per questo motivo:
1) Keplero osserva tutti i pianeti, fa parecchie misure e fittando i
dati con il suo modello a orbite ellittiche afferma le tre leggi, che
sono anche valide (ma lui non lo sa, ne ha argomenti per affermarlo)
per pianeti a lui sconosciuti, ma in ogni cas ole sue tre leggi restano
li' a rispondere sempre e solo alle domande che, per i paineti da lui
studiate, sono state risolte dall'osservazione, risultato: puo' evitare
di fare le stesse misure per i nuovi pianeti, ma se vuole studiare
quacosa di nuovo sulla dinamica planetaria deve fare altre misure
2) Einstein prende in mano il risultato dell'esperimento di MM e
costruisce una teoria geometrica dello spazio-tempo, da cui discende la
cinematica e poi la dinamica, quindi ha la possibilita' di fare
previsioni su sistemi ed esperimenti che a priori nulla hanno a che fare
con l'esperimento di MM.
Immagina di non conoscere la relativita', uno ti parla dell'esperimento
di MM e poi ti parla dell'esperimento con cui e' stata verificata la
contrazione temporale. Avresti tu qualche motivo per ritenere che se
l'esperimento di MM fosse sbagliato questo avrebbe conseguenze sulla
comprensione del secondo esperimento? Direi di no
--
Saluti
Valar
ex-Maestro Jedi di Abulion Yorgen
ICQ 51287994
"Diciamo la verita': a tutti piacciono le minorenni, per questo c'e' una
legge!" Daniele Luttazzi
Received on Fri Aug 18 2000 - 00:00:00 CEST