Re: Il futuro del nucleare, non solo in Italia

From: Aleph <no_spam_at_no_spam.com>
Date: Wed, 14 Jul 2010 12:44:46 +0200

Luca85 ha scritto:

> Non saprei. Non conosco nessun campo dove affidarsi ad un'unica
> soluzione sia pi� sicuro che diversificare.
...

La diversificazione facile da perseguire, in questo caso, � pi� nel senso
dei fornitori che della merce fornita.

> Il giorno che un paese da cui passano i gasodotti chiudono i rubinetti
> ci troviamo in braghe di tela.

Ci sono anche i fornitori di gas liquefatto trasportato tramite navi e non
metanodotti.

> Non dico che il metano non abbia tutte
> le ottime propriet� che elenchi, dico che avere una sola fonte da cui
> tiriamo fuori quasi tutta l'elettricit� � molto rischioso.

Guarda, se mi sembra poco moderno, e farraginoso oltrech� gestionalmente
improbo, estrarre energia dall'atomo puoi immaginare che neppure bruciare
risorse fossili mi sembri soddisfacente.
Diciamo che al momento di alternative praticabili al metano, che mi sembra
il minore dei mali, ne vedo poche.

> > L'ultimo dei punti della tua lista � decisamente il primo della mia.+

> Dipende .... Per me con i soldi che danno in incentivi per il
> fotovoltaico avrebbero potuto dare incentivi per ridurre i consumi
> energetici di 5 volte tanto.

Tenderei a darti ragione.
Non che ritenga sbagliato incentivare la produzione di energia da fonti
rinnovabili, ma gli incentivi devono essere calibrati correttamente, se
risultano troppo ricchi finiscono per essere un freno allo sviluppo, oltre
che uno spreco di risorse.

> Per me il risparmio � la cosa migliore,
> ma non � pilotabile dalla politica, dipende molto dalla mentalit�
> della gente.

Fino a un certo punto.
Pensa ad introdurre delle tariffe (il sistema tariffario elettrico dipende
da organismi statali) incentivanti che incoraggino il risparmio e
scoraggino gli sprechi.
Si potrebbe definire una quota, medio-bassa, di consumi elettrici
procapite (diciamo 400-500 Kwh annuali a cranio), per cui a una famiglia
di 4 persone vengono concessi consumi a buon mercato (una sorta di bonus
fino a quella soglia di consumo), dopodich� scatta una progressiva
penalizzazione (E' quanto gi� avviene del resto con la bolletta del gas).
Io credo che a quel punto qualche risultato concreto lo si otterrebbe
(quando tocchi il portafoglio...)
 
> > Queste sono considerazioni squisitamente economiche fatte da un operatore,
> > che pur a maggioranza pubblica, � una public company, che ha come unico
> > scopo quello di massimizzare i profitti per gli azionisti e non certo
> > quello di realizzare politiche energetiche nel senso del bene comune.

> Beh..Se il massimo profitto le compagnie che producono elettricit� lo
> fanno spegnendo le proprie centrali... C'� qualcosa che non va!

Gli costa meno comprarla fuori; in pratica gli conviene, in alcuni casi,
passare temporaneamente da produttori a trader.

...
> Crescita dei consumi non la vedo neanche io. Per� una discesa ad un
> decimo non la vedo neanche lontanamente.

Dici una riduzione del 90% dei consumi?
Beh, quella non la ritengo possibile neppure io, ma un calo consistente lo
si pu� ottenere in maniera relativamente semplice.

...
> Ridurrai di un terzo i consumi da qua a 40 anni ma fare di pi� penso
> sia impossibile.
...

Difficile dire cosa sia possibile e cosa no, perch�, se da un lato le
aziende produttrici (come ovvio) puntano a vendere il massimo
dell'elettricit� possibile, lo Stato, che � quello che dovrebbe promuovere
il risparmio energetico, fa poco o nulla in tal senso.
Non so nemmeno dirti se, da qualche parte nel mondo industrializzato, ci
sia uno stato che abbia fatto del risparmio energetico la sua priorit�, ma
se conosco bene i miei polli (il sistema capitalistico basato sul profitto)
tenderei a dubitarne; tuttavia i margini per risparmiare energia elettrica
sono enormi.

Ad agosto partir� per due settimane e, come facciamo di solito a casa mia,
sbrineremo e spegneremo il frigorifero (un classe A+) per il periodo di
assenza. Con questa semplice operazione porto a casa all'incirca 15 Kwh e
senza riduzione di servizio alcuna, solo prendendomi il "fastidio" di
staccare la spina.
Ora, quanti sono coloro che potrebbero fare altrettanto e non lo fanno per
pigrizia? Con dieci milioni di casi come il mio, su base annuale, si
arriverebbero a risparmiare 150 Gwh e senza aver rinunciato a nulla.
Rimanendo nell'ambito dei frigoriferi un classe A++ consuma 200 Kwh
all'anno, un classe C ne consuma il triplo.
Anche qui se consideri 10 milioni di frigoriferi (ma di congelatori,
macchine refrigeranti ad uso commerciale, etc.) ce ne sono molte di pi�,
si potrebbe arrivare a risparmiare 4 Twh di energia (!!!!!) e senza
ridurre di un'oncia il livello del servizio.
E stiamo considerando uno solo degli elettrodomestici casalinghi,
lasciando da parte il comparto industriale (su cui non ho informazioni) e
che consuma il grosso dell'elettricit�.

Il �pericolo che vedo � che se tutti ci facciamo coinvolgere, prima di
ogni altra considerazione, nel vortice consumistico (irrazionale) in base
al quale bisogna sempre e comunque consumare di pi�, senza nemmeno capire
perch� stiamo consumando, abbiamo gi� perso la sfida della salvagiardia
ambientale, indipendentemente da ogni tipo di opzione produttiva che poi
si scelga.

Saluti,
Aleph

 




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Received on Wed Jul 14 2010 - 12:44:46 CEST

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