Re: Dogmi, leggi e principi in fisica. (era: Le bugie della scienza)

From: Valter Moretti <moretti_at_alpha.science.unitn.it>
Date: 2000/08/12

francesco25 wrote:

> Cosa che � accaduta sovente nella fisica, fra
> cui, appunto, col tempo assoluto e con il principio di causa ed effetto.

Ciao, che cosa e` per te il principio di "causa effetto?"


>
> Il principio di causa ed effetto � stato sempre il fondamento della
> meccanica classica. Si accettava come ovvio. Con la meccanica classica lo si
> � dovuto abbandonare perch� si � visto che non trovava rispondenza nella
> realt�. Ed � stato sostituito dal PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE.

Non mi pare che sia proprio cosi`. Intanto il principio di indeterminazione e`
oggi un
*teorema*. Poi immagino che per principio di causa effetto intendi il
"determinismo" (come appare da quento scrivi piu` sotto): cioe` che esistano
leggi
fisiche tali che assegnando "condizioni iniziali" di un sistema e` determinato
il moto del sistema (prima e dopo il tempo
iniziale). Il principio di indet, da solo non e` sufficiente a sostituire
quello del
determinismo. Se mai il confronto lo puoi fare a livello di formalismo della
meccanica classica e formalismo di quella quantistica...


>
> In altri termini con la fisica classica quando si conosce la posizione e la
> velocit� di un oggetto si pu� prevedere CON ESATTEZZA dove andr� a finire
> dopo un certo tempo (mediante calcoli dedotti dalle leggi fisiche). Cio�
> secondo questa logica il futuro di un sistema materiale � ESATTAMENTE
> prevedidile, � determinato,

anche il passato...



> almeno in linea di principio.
> Con un'analisi pi� approfondita -che qui ometto che per� � facilmente
> intuibile-

scusa la precisazione ma non e` per NIENTE "facilmente intuibile"! Tantevvero

che c`e` voluta gente come Heisenberg per arrivarci...


>
> si � visto che questa previsione si pu� fare solo entro certi limiti di
> errore.
> In pratica nella fisica classica si ammetteva che le incertezze sulle misure
> erano dovute esclusivamente alle imperfezioni degli strumenti che potevano
> comunque essere sempre affinati, almeno in linea di principio. Con la
> meccanica quantistica si � visto che quando si vuole effettuare una
> determinata misura, si deve in qualche modo interferire con l'oggetto da
> osservare e che questa interferenza determina in qualche modo una
> modificazione IMPREVEDIBILE del suo stato originario.
>

Vabbe` questa e` la storiella che si insegna sui alcuni libri, ma non e`
una spiegazione e` solo una "parafrasi" del principio: non c`e` alcun motivo
perche` la perturbazione introdotta con l`osservazione
non sia rendibile "piccola a piacere". Il fatto che NON lo sia e` il principio
e non lo e`, negli esperimenti ideali di Heisenberg che hanno condotto a
formulare il teorema, solo dopo che assumi delle ipotesi di *quantizzazione*
di alcune grandezze.



> E' chiaro che tutto questo vale soprattutto su scala atomica, perch� su
> scala macroscopica gli errori accidentali di misura mascherano
> l'indeterminazione delle osservazioni.
>

No, non e` chiaro come vuoi far sembrare tu le cose.

Ciao, Valter
Received on Sat Aug 12 2000 - 00:00:00 CEST

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