Angelo Dinelli ha scritto:
> Ma al tempo stesso, voler concludere "hanno ragione loro
> perche' hanno studiato piu' a fondo le formule e tutte le implicazioni"
> mi sembrerebbe un po' banale. Se cosi' fosse stato non ci sarebbero
> mai state innovazioni scientifiche, e Galileo non si sarebbe
> mai messo a guardare le "macchie" della luca, e avrebbe accettato
> CON FEDE che non possono esistere, perche' Aristotele insegnava
> che i corpi celesti sono "perfetti". E cosi' via.
Tu e tutti quelli che ragionano come te, dimenticano un piccolo
particolare.
Galileo conosceva il sistema tolemaico e la fisica di Aristotele anche
meglio dei suoi oppositori: questo lo ripete piu' volte. Dice "io
conosco Tolomeo meglio di voi, mentre voi non avete letto Copernico, o
se l'avete letto non l'avete capito".
Lo stesso vale per Einstein, che aveva una conoscenza profondissima
della fisica del suo tempo, come vede chiunque si prenda la briga di
leggere i suoi scritti.
Si puo' dire la stessa cosa di tutti voi scettici? O non siete, per
vostra stesa ammissione, soltanto degli orecchianti?
A me pare che sia questo che spiega quella che Bruno Cocciaro chiama la
"punta di fastidio", e che io definirei in modo meno diplomatico...
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
Sez. Astronomia e Astrofisica
Received on Mon Aug 14 2000 - 00:00:00 CEST