Re: R: aristotelici e galileani

From: Enrico SMARGIASSI <smartassi_at_trieste.infn.it>
Date: 2000/08/10

Mariangela Gamboni (aka Gianfranco Cimino) wrote:

> La pensavo anche io grosso modo come te, poi ho letto un libro molto
> interessante "La rivoluzione dimenticata" di L. Russo - Milano, 1996, in cui
> si sostiene che sono stati proprio scienziati greci come Euclide, Archimede,
> Ipparco, Aristarco, Eratostene, Ctesibio etc. a compiere la prima vera
> "Rivoluzione scientifica", su cui si sarebbe largamente e consapevolmente
> basata la nostra "Rivoluzione scientifica" (Galileo, Newton e compagnia) e
> tecnologica (gulp !!).
> In quest'ottica il contributo dei filosofi Greci dei secoli precedenti al
> III a.C. � fondamentale allo sviluppo della nostra stessa civilt�
> occidentale.
> Se mai furono i pi� tardi commentatori e seguaci di tali filosofi ad
> introdurre il principio di autorit� mettendo un freno alla successiva
> speculazione scientifica, il che non era certo l'intenzione originale di
> Aristotele.
> C'� qualcuno nel newsgroup che ha letto l'opera sopra citata (il cui autore
> � Ordinario di Calcolo delle Probabilit� all'Universit� di Roma - Tor
> Vergata ed � un appassionato di filologia classica) ?. Cosa ne pensate ?

Io l'ho letto e mi ha colpito parecchio. Non ho abbastanza competenza in
materia di antichita' per poter esprimere un giudizio ragionato, ma la
mia impressione e' che la tesi sia forte per alcune scienze (fisica e
matematica in primo luogo), un po' tirata per i capelli per altre
(specialmente quelle umane). Anch'io penso che l'idea di una civilta'
tecnologico-scientifica relativamente ben sviluppata nel III-II secolo
A.C. sia dura da digerire, ma quando ho letto che ad Alessandria avevano
inventato i distributori automatici a moneta mi e' venuto da pensare...

Vale la pena di sottolineare, con riferimento all'argomento di questo
thread, che Russo traccia una distinzione tra i filosofi dell' era greca
classica - Platone, Aristotele ecc. - che vede sostanzialmente come
prescientifici, quelli dell'eta' ellenistica - Archimede, Euclide, ecc.
- che sarebbero scienziati a tutti gli effetti, e quelli dell'eta'
tardo-ellenistica e romana - Tolomeo ecc. - che apparterrebbero gia' ad
un'epoca di decadenza, dove si conservavano al piu' i risultati della
precedente esplosione scientifica senza capire bene da dove venissero.

Mi associo alla richiesta di opinioni!

-- 
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Enrico Smargiassi
http://www-dft.ts.infn.it/~esmargia
Received on Thu Aug 10 2000 - 00:00:00 CEST

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