Re: Motore relativistico

From: G.Pacifici <valpac_at_libero.it>
Date: 2000/08/10

"Alberto Carboni" <spacemail_at_tiscalinet.it> ha scritto nel messaggio
news:8mgjbt$8d3$1_at_lacerta.tiscalinet.it...
>
> Il tuo problema non � la comprensione dell'aumento di massa a velocit�
> relativistiche, ma bens� il motivo per cui questo avviene,

Il mio problema purtroppo � quello di voler parlare di fisica senza averne
studiato prima un bel p�. (ho solo la licenza di 3a media)
Mi rendo conto che ho insistito nello sbaglio, abusando della pazienza
altrui, per problemi di comprensione e di cultura miei, e per questo chiedo
scusa a quanti mi hanno risposto.

> sintetizzando le
> risposte (assolutamente corrette) che ti hanno dato
> possiamo dire che la
> resistenza all'accellerazione (sempre pi� evidente in prossimita di c) non
> infrange il mantenimento della quantita di moto (diminuisce la
> accellerazione, ma aumenta la massa che compensa l'apparente perdita di
> energia). Se poi aggiungiamo che questa teoria che non viola i principi
> della fisica � confermata da dati sperimentali capiamo perch� non ha senso
> accanirci contro.

Io non avevo nessuna intenzione (cosciente) di accanirmi contro la legge di
conservazione dell'energia.
Anzi, penso che tale legge sia la madre di tutte le leggi che regolano i
fenomeni dell'universo conosciuto.
Personalmente sono dell'avviso che tutta la ricerca delle leggi
fisiche si riassuma
nell'individuare sempre pi� precisamente le *masse/energie* coinvolte in un
fenomeno
e la loro esatta (e qui purtroppo al momento abbiamo un limite dato
dall'indeterminazione) ripartizione o frammentazione.
O il contrario, cio�:
a partire dall'individuazione di un surplus inaspettato di *massa/energia*
(sempre
rispetto alla legge che ne regolava i fenomeni) scoprirne le cause in modo
da perfezionare la teoria formulata.

> Noi sappiamo che succede, tu vuoi sapere il perch�, questa
> � tut'altra storia,

Sono d'accordo con te, so bene che la fisica � un edificio concettuale
(un'invenzione
della nostra mente) che sta tra noi e la realt�.
Anzi, chiedo scusa se ho dato l'impressione di chiedere quello che tu dici.

> potrebbe essere dovuto alla forma dell'universo, il
> tutto suona strano se lo spazio fosse euclideo ossia come apparentemente
> sembra a una persona comune, ma devi pensare che la struttura dello spazio
>� cosa ben pi� complicata, e capirla � molto pi� difficile che capire la
> relativit�. Lo spazio � curvo, la curvatura influisce sul moto dei corpi,
>si hanno cos� fenomeni "strani" come l'attrazione gravitazionale,

Si, infatti io per figurarmi l'attrazione gravitazionale causata da una
massa, faccio (forse sbagliando) un'analogia col motivo che causa il grande
potere di
dispersione delle punte, cio� la concentrazione tramite distorsione di un
materiale (metallo per i parafulmini, lo spazio per le masse inerziali), di
cariche elementari. Questo presuppone per� (credo) che lo
spazio considerato vuoto _non_ abbia_il nulla_dentro. Intendo la concezione
moderna dell'etere che, come mi ha accennato Dumbo, non sarebbe in contrasto
con
le formule della relativit�, semmai con la vera ragione che d� origine alle
formule, ma come gi� detto, di questo la fisica non se ne occupa (almeno per
per ora).

> magari non ci
> si pone il problema perch� � una cosa di tutti i giorni, una curvatura
>base � presente in tutto l'universo, questa curvatura dovrebbe essere la
> responsabile del limite c.

Beh, qui io devo dire che pensavo fossero le masse e le velocit� in gioco a
determinare le
curvature locali e su vasta scala, altrimenti lo spazio esisterebbe a
prescindere dalla materia che lo occupa.
(So che matematicamente questo � possibile, per� sarebbe inaccettabile da un
punto di vista filosofico)

> Ciao, Alberto
> www.universofacile.3000.it


Ciao,
Gianfranco
Received on Thu Aug 10 2000 - 00:00:00 CEST

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