Re: Sulla massa relativistica
Mi attacco all'ultimo post ma non faccio riferimento ad esso
necessariamente.
Il fatto che io abbia citato Einstein non e' perche' e' "Einstein" ma
solo perche'
si e' posto il problema su cui stiamo discutendo.
Devo dire a Corrado alias Dumbo di togliere il libro di Goldstein dal
suo elenco:
in quel libro non si nomina mai la massa relativistica (almeno nella
mia edizione in
lingua inglese).
Volevo aggiungere che io non sono contro l'uso della massa
relativistica, ma non
vedo a che cosa serva "battezzare" con un nome speciale
m/(1-v^2/c^2)^(1/2):
il concetto di massa in fisica entra per due motivi:
(a) massa inerziale, cioe' il coefficiente dell'accelerazione in F=ma;
(b) massa gravitazionale, cioe' il coefficiente che compare nella
legge di Newton.
La massa relativistica non ricade ne' in (a) ne' in (b): nel primo
caso l'equivalente
di F=ma relativistico e' espresso tramite la quedriforza che uguaglia
la derivata
nel tempo proprio del quadrimpulso e questo e' il prodotto della
quadrivelocita'
par la massa di quiete. Quindi qui me la cavo al piu' tirando in ballo
la massa di
quiete e la quadrivelocita' che sono gia' messi nel linguaggio giusto
(quello tensoriale)
per verificare il principio di relativita' "a vista". Nel secondo
caso, la sorgente del
campo gravitazionale e' il tensore energia-impulso e non piu' la massa
di qualunque
genere.
Ciao, Valter
Received on Tue Aug 01 2000 - 00:00:00 CEST
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