Re: Domanda

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Sat, 15 Oct 2022 15:46:23 +0200

Il 07/10/2022 09:49, Paolo Russo ha scritto:
>
> Non sono sicuro di aver compreso del tutto dove vuoi
> arrivare, ma non mi sembra un approccio molto diverso da
> quello del libro "Gravitazione e spazio-tempo" di Ohanian e
> Ruffini. Ti consiglierei di leggerlo, potresti trovarlo
> utile, anche solo per avere un'idea di cosa hanno pensato
> altri a riguardo.

Grazie tantissimo per l'indicazione di questo testo che non conoscevo.
Purtroppo online sono riuscito a trovare solo un testo del 1976 firmato
solo da Ohanian (che, peraltro, conoscevo per il fatto che ha pubblicato
lavori contro la convenzionalità della simultaneità e ho scoperto in
questi giorni essere un allievo di Wheeler). La seconda edizione del
testo pubblicato con Ruffini esisterebbe anche in italiano, mi pare di
aver letto che sia tradotto dallo stesso Ruffini, ma è introvabile.
Una decina di anni fa è anche uscita una terza edizione.
Sto cercando da un po' di giorni nella speranza di poter trovare una
copia cartacea che possa arrivarmi non fra un mese, possibilmente della
terza edizione, anche se non disdegnerei nemmeno la seconda edizione in
italiano ma, come dicevo, sembra introvabile.

Cito qua un passo che compare alla prima pagina del capitolo 3 "The
linear approximation":
"Most discussions of gravitational theory begin by postulating that
spacetime is curved and carry on from there; the linear approximation
arises in the end from the full nonlinear equations. The great
disadvantage of this approach is that it never makes clear just why
anybody would entertain the preposterous notion that our beautiful flat
spacetime should be curved, bent, and deformed. The reason why we
believe in curved space can best be understood by beginning with flat
spacetime and seeking out field equations that describe the
gravitational field (in linear approximation) in this flat spacetime. As
we will see, the behavior of particles in a gravitational field, and the
behavior of "clocks" and "meter sticks" built out of these particles,
are then such that measurements of spacetime indicate that the real
geometry is curved. Thus, the flat spacetime with which we begin, turns
out to be an unobservable, fictitious geometry. But, nevertheless, flat
spacetime is a useful starting point in the case of weak fields."

Ecco, per me queste parole hanno il seguente significato:
"Tranquillo, lavoreremo secondo l'approccio che ti è consono. Parleremo
di misure. E vedremo insieme in che senso le *misure* ci dicono che lo
spaziotempo è curvo, parole queste ultime, "spaziotempo curvo", alle
quali ora non sai associare un significato, ma vedremo come le misure ti
spiegheranno quel significato".
Una sensazione analoga me la fece, quasi venti anni fa, la lettura delle
prime pagine del libro "Un'occhiata alle carte di Dio" di Ghirardi.
Anche lì ebbi l'impressione che Ghirardi mi dicesse: "Tranquillo,
lavoreremo secondo le tue regole, procederemo passo passo, e vedrai per
quale motivo sono le misure che ci costringono a dire che il realismo
locale non è sostenibile", conclusione che peraltro, dopo averci
riflettuto una volta che l'avevo capita, ho realizzato che, secondo me,
va rigettata (e, per questo rigetto, è stato per me di fondamentalissima
importanza l'insegnamento che mi aveva dato Elio anni prima secondo il
quale il principio di relatività assume che si sia "sotto coperta" per
poter poi avere invarianza).

> Comunque, una prima differenza sostanziale tra l'interazione
> gravitazionale e quella elettromagnetica e` che nel caso
> gravitazionale il campo stesso e` fonte di campo, perche'
> ha energia. Un campo elettromagnetico non possiede carica
> elettrica. Gia` solo per questo non puoi aspettarti di
> riottenere le stesse equazioni, comunque e` una differenza
> che diventa importante solo per campi forti.

Sì, ho visto che Ohanian parla di questo che dici. È una delle cose che
dovrei capire. Nel frattempo, grazie al testo che mi hai segnalato, ho
capito che l'effetto sul quale chiedevo lumi nel post iniziale è noto da
tempo (cioè, alla pag 298 del testo ci ritrovo esattamente la "mia"
formula, o, meglio, una sua immediata conseguenza). A questo punto,
l'unico motivo che vedrei a giustificazione del fatto che non sia
"famoso" il fatto che le masse in moto generino un campo
gravitomagnetico è che dal punto di vista sperimentale la verifica
diretta di effetti dovuti a tale campo è problematica posta la infima
intensità degli effetti misurabili.
Dicevo nel post del 6/10 ore 19:41 che il mio conto a spanne dava un
contributo al periodo di precessione dell'asse terrestre, dovuto al
campo gravitomegnetico generato dal Sole, di diversi ordini di grandezza
superiore (10^6, se ben ricordo) ai 26mila anni misurati.
Ohanian, nel 1976, diceva che "An experiment to measure this small
effect is now being developed by Fairbank et al. (Stanford University)"
e sembrava speranzoso sull'esito di quell'esperimento "[per un
giroscopio di 4 cm di diametro] deviations from spherical shape larger
than 10^(-6) cm are unacceptable. One of the advantages of carrying out
this experiment in an orbiting satellite is that the electrical
suspension of the rotor will operate with next to no friction; in a
laboratory experiment on the surface of the earth, the frictional
torques on the rotor would be intolerably large" ma, per quanto ci ho
capito da una veloce ricerca online (certo, gradirei tanto vedere cosa
ne dicono Ohanian e Ruffini nel 2012, anno della terza edizione) i dati
finalmente raccolti nel 2005 (l'esperimento dovrebbe chiamarsi Gravity
Probe B) sono ancora oggi in fase di analisi.
Ad esempio, Stavek qua
https://ej-physics.org/index.php/ejphysics/article/view/160/100
mi pare dica che, per interpretare i dati, si stiano ipotizzando effetti
che deformano il giroscopio, cioè proprio quegli effetti che, sempre se
ben capisco, Ohanian nel 1976 sperava che potessero essere trascurabili
mettendo il giroscopio in un satellite in orbita. Nelle conclusioni
Stavek parla della "Gravity Probe C + D Missions" che non so dire se sia
un progetto o qualcosa già in fase operativa.

Rilancio infine qui un lavoro
http://philsci-archive.pitt.edu/2681/1/lense.pdf
che mi è stato segnalato privatamente dal mio amico S. Faetti, lavoro
nel quale credo si possano trovare gli studi preRG di Einstein dei quali
parlava Elio recentemente.

> Ciao
> Paolo Russo

Ciao, e grazie ancora,

Bruno Cocciaro.


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Received on Sat Oct 15 2022 - 15:46:23 CEST

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