Angelo Dinelli <angelodinelli_at_interfree.it> wrote in message
398363fd.0_at_news.dada.it...
>
>
> Non ci sono solo problemi psicologici.
> Ci sono problemi logici, irrisolvibili.
> Ti riporto un caso che ho scritto poco fa in un altro post:
> Se io prendo un contatore di luce, con un orologio connesso,
> e poi prendo due sorgenti di luce e le metto a grande distanza
> l'una dall'altra, l'una di fronte all'altra, in modo che i due
> raggi viaggino l'uno in direzione dell'altro,
> e collego queste due sorgenti a un punto centrale, con un cavo,
> in modo da essere sicuro che dal centro mando un impulso luminoso
> che uscira' da A e B in modo perfettamente contemporaneo,
> avr� un sistema "oggettivo" (non soggettivo, non umano)
> in grado di calcolare quello che ci interessa.
Intervengo di nuovo, scusandomi per l'intromissione, in quanto il passo
sopra riportato e' un ottimo esempio di quanto ti ho gia' detto qualche
giorno fa e cioe' che tu ragioni ___postulando___ l'esistenza di un tempo
assoluto. Credo che concorderai con me nel dire che, dal punto di vista
logico (come mi sembra ti piaccia dire), la parola "contemporaneo" perde
ogni significato in assenza del postulato di cui sopra (o almeno perde il
suo significato "oggettivo" (non soggettivo)).
Devi semplicemente accettare che, come viene ovviamente naturale a chiunque,
tu usi tale postulato ritenendolo, in un certo senso, "logicamente
necessario". Eppure e' possibile costruire, in maniera logicamente corretta,
altre teorie che _non_ fanno uso di tale postulato. Naturalmente la
costruzione di tali teorie (o anche solo la loro comprensione) risulta molto
facilitata se si usano arnesi che siano il meno possibile "influenzabili"
dal nostro intuito (che ogni paio di minuti si "dimentica" del rigore logico
e rificca dentro ai nostri ragionamenti postulati che magari abbiamo detto
di rifiutare). In sostanza la comprensione di tali teorie (della
relativita', ad esempio) risulta molto facilitata se si fa uso dello
matematica.
Accettata la esistenza di teorie logicamente corrette che non fanno uso del
postulato di esistenza del tempo assoluto (e cioe' accettato che e'
impossibile trovare un baco "logico" nella relativita' (a meno di non
trovare un baco "logico" nella logica stessa)) si puo' passare alla fase,
che puo' risultare piu' interessante, di chiedersi quali prove sperimentali
si possono avere a favore, o contro, una certa teoria che faccia o meno uso
di un qualsivoglia postulato. Si puo' cioe' passare a chiedersi: "Quali sono
le prove sperimentali a favore della teoria della relativita'?", oppure,
"Quali sono le prove a discapito della meccanica newtonianiana?".
Queste sono domande che hanno un interesse "fisico". Le supposte
incongruenze della relativita' legate al paradosso dei gemelli, sono quasi
sempre incongruenze di carattere "logico" e quelle non possono esistere
(anche qui, a meno di non trovare una incongruenza "logica" nella
matematica), in quanto la teoria della relativita', partendo da postulati,
procede secondo le regole della matematica; se uno avesse coscienza del
fatto che trovando incongruenze "logiche" nella relativita' sta trovando
incongruenze nella matematica credo che si farebbe un attimino prendere dal
dubbio sulla validita' dei propri ragionamenti (e magari si accorgerebbe che
sta mescolando indebitamente postulati ammessi a postulati, per quanto
intuitivi, vietati)
Ah, e poi, visto che altrove accenni a matematica e logica ritenendole, a
quanto sembra, distinte: io so di gente che si e' chiesta con una certa
serieta' quale sia la differenza fra la matematica e la logica e, a quanto
ne so, non e' arrivata a darsi risposte definitive. Immagino che tu abbia le
tue idee a proposito, pero', tieni conto che, magari, per un matematico, o
un fisico, o un uomo di scienza in genere, la differenza fra matematica e
logica puo' essere molto sfumata, o anche inesistente.
>
> Ciao... Angelo Dinelli
Ciao
--
Bruno Cocciaro
email:nospamb.cocciaro_at_leonet.it togliere "nospam" per avere il
corretto indirizzo.
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Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
Li spingemmo oltre il bordo. E volarono.
---------------------------------------------- (G. Apollinaire)
Received on Wed Aug 02 2000 - 00:00:00 CEST