jdag wrote:
>
> Ciao,
> ti riporto quanto ho postato in un altro gruppo:
>
[cut]
> Ti confesso che fu proprio il far nascere una teoria da una
> attribuzione indimostrabile quale appunto la possibilita'
> o meno di superare c, che causo' le mie prime perplessita'
> sulla relativita' (ristretta).
mi spiace copntraddirti di nuovo ma quello che riporti e' solo un
meccanismo alternativo e non chiuso logicamente per ricavare la
relativita' dai fatti sperimentali
La relativita' ristretta fa solo queste affermazioni a priori:
1) lo spazio e' isotropo e omogeneo (questa affermazione e' in comune
con la relaitivita' galileana)
2) la velocita' della luce vale c=300000km/s in tutti i sistemi di
riferimento inerziali
dalla prima discende che le leggi di trasformazione tra coordinate
cartesiane devono essere lineare, quindi conisiderando una sola
coordinata spaziale (per semplicita') devono avere la forma
x'=a*x+b*t
t'=d*x+f*t
con a, b, d e f da determinare
la seconda ci permette di determinare questi parametri, infatti
condideriamo due sistemi di riferimento, uno in moto a velocita v
rispetto al secondo, tali che le due origini coincidono quando entrambi
gli orologi segnano 0 (questa supposizione ci permette di scrivere le
leggi di trasformazione senza termini costanti), e in questo istante
viene fatta partire un impulso elettromagnetico a simmetria sferica
concentrica all'origine, quindi l'equazione che descrive la superficie
del fronte d'onda al passare del tempo e' x^2=c^2*t^2 nel sistema di
riferimento "fermo", mentre e' x'^2=c'^2*t'^2 nel sistema "in moto",
dato che abbiamo assunto (con conferme soperimentali) che la velocita'
della luce e' invariante allora c=c', le due equazioni sono allora
x^2=c^2*t^2
x'^2=c^2*t'^2
sostituendo le leggi di trasformazione otteniamo
(a*x+b*t)^2=c^2*(d*x+f*t)^2
a^2*x^2+b^2*t^2+2*a*b*x*t=c^2*d^2*x^2+c^2*f^2*t^2+2*c^2*d*f*x*t
(a^2-c^2*d^2)*x^2+(b^2-c^2*f^2)*t^2+2*(a*b+c^2*d*f)*x*t=0
questa e' l'equazione del fronte d'onda nelle coordinate del sistema
"fermo", che abbiamo gia' scritto, quindi per confronto otteniamo che
a^2-c^2*d^2=1
b^2-c^2*f^2=-1
a*b+c^2*d*f=0
inoltre il sistema di riferimento "fermo" vede allontanarsi l'origine
del sistema "in moto" con velocita' v, in corrispondenza di x'=0 deve
aversi x=v*t allora deve risultare -b/a=v
risolvendo questo sistema si ottengono le trasformazioni di Lorentz
SENZA aver fatto ipotesi sull'esistenza di velocita' limite, questa
viene fuori quando, a partire dalla trasformazioni di Lorentz e senza
fare ulteriori ipotesi aggiuntive (se quelle, mutuate direttamente dalla
meccanica Newtoniana, della conservazione della quantita' di moto ed
energia per sistemi chiusi), si ottiene che l'energia necessaria ad
accelerare un corpo fino a c e' infinita
> Anche il fatto che in relativita' (ma anche in MQ)
> lo spazio venga considerato vuoto contribui' non poco.
> Ciao
questa non l'ho capita
--
Saluti
Valar
collegato telepaticamente con Allanon, Roland, Capo Rosso e F2
ex-Maestro Jedi di Abulion Yorgen
ICQ 51287994
"Diciamo la verita': a tutti piacciono le minorenni, per questo c'e' una
legge!" Daniele Luttazzi
Received on Mon Aug 07 2000 - 00:00:00 CEST