Re: Le bugie della scienza

From: francesco25 <nonusare_at_tiscalinet.it>
Date: 2000/07/28

alienqueen <alienqueen_at_libero.it> wrote in message
hFid5.1275$sE5.13149_at_news.infostrada.it...
>
> Ciao,
> non sono proprio il tipo pi� adatto per confutare l'una o l'altra tesi
> riguardo la relativit� ed altre teorie fisiche quindi mi limiter� ad
esporvi
> quello che penso io...ma tenete conto che sono una persona qualunque e non
> un fisico.
> Dunque:
>
> mi sono sempre chiesto cosa significassero per i fisici le affermazioni
'il
> tempo rallenta', 'lo spazio si contrae', e tutt'ora non sono riuscito a
> darmi una risposta. Una delle conseguenze della relativit� � che per
> velocit� prossime a c il tempo del sistema di riferimento A - che si muove
> rispetto a B con velocit� appunto prossima a c- rallenta rispetto a B,
> tendendo a fermarsi per v=c, giusto? Ora facciamo un piccolo esperimento:
io
> sto su A e voglio definire il secondo; faccio un esperimento e dico che il
> secondo corrisponde a '9192631770 oscillazioni della radiazione
> corrispondente alla transizione tra due livelli iperfini dell'atomo di
> Cesio133'. Bene, questo dovrebbe rappresentare una costante no? No,
secondo
> la relativit� io per B ho misurato un intervallo di tempo pi� lungo. Ma
> allora le leggi fisiche che in questo momento valgono per me non valgono
> forse anche per B? Se il tempo rallentasse veramente per me rispetto a B,
> dovrebbero rallentare allora tutti i fenomeni chimico-fisici che mi
> mantengono in vita, e con essi tutti gli altri fenomeni sempre pi�
basilari
> che regolano il nostro mondo, as es. la velocit� con cui i quarks si
> scambiano i gluoni, la velocit� con cui io reagisco ad uno stimolo e cosi
> via....
> Non potrebbe esserci un errore di interpretazione delle equazioni della
> relativit�. So che il rallentamento del tempo � stato visto per molte
> particelle, ma � veramente un rallentamento del tempo? oppure a causa
della
> velocit� i fenomeni 'interni' di quelle particelle tendono ad andare pi�
> piano? con andare pi� piano intendo dire che rispetto a noi vanno pi�
piano.

Non � un errore di interpretazione e nemmeno effetti di fenomeni interni, n�
tanto meno punti di vista. In effetti la teoria della relativit� � coerente
con se stessa e tutte queste considerazioni sono una diretta conseguenza. E'
chiaro che queste cozzano contro il senso comune. Ma cos'� questo senso
comune ? Secondo Eistein il senso comune non ha significato scientifico. E
quello che ha significato scientificato sono le formule matematiche che
traducono poi le leggi fisiche. E se le premesse su cui si fonda una teoria
sono corrette, non ci resta che accettare le sue conseguenze.
Ora le tue osservazioni non sono una novit�, ma sono sempre state mosse dal
mondo filosofico e scientifico alla RR fin dalla sua nascita. Per questo
inizialmente la RR � stata sempre ostegggiata e Einstein sempre deriso.
Oggi � ormai accettata dal mondo scientifico, anche perch� molto delle sue
conseguenze si sono dimostrate veritiere e utili per i successivi sviluppi
delle scoperte scientifiche della fisica. Si pensi all'energia liberata
dalla scissione nucleare che si spiega solamente con la famosa formula E =
m*c^2 che � una diretta conseguenza della RR e alle basi per la costruzione
della MQ.
Tutttavia, a mio avviso, l'errore che Einstein ha fatto e tuttt i suoi
seguaci � che la teoria della RR va vista solo come una teoria scientifica
che serve a spiegare molti fenomeni, ma non � la realt�. Scambiare i modelli
geometri come quello che sta alla base della RR con la realt� significa fare
della scienza una religione, cosa che hanno fatto Einstein e molti suoi
seguaci.
Einstein non era prorio un credente ortodosso, per� � rimasta famosa una sua
frase: Dio non gioca a dadi, a proposito della MQ che lui ha sempre
rifiutato e alla qualle non ha dato mai nessun contributo, sebbene le pi�
importanti conseguenze della RR sono state poste a fondamento della MQ.
Einstein aveva una concenzione dell'Universo, ma anche della societ� degli
uomini, come quella giudeica-cristiana. Non dimentichiamo che lui era
ebreo. Ma anche tutti i suoi studi e le sue ricerche sono improntati ad una
visione fideistica della realt�.
Come ho gi� chiarito in altri miei interventi quello che io non condivido
della RR � la geometria che sta a fondamento ed ho cercato di motivarlo.
Purtroppo le mie considerazioni finiscono per essere un atto di fede se non
riesco a giustificarle sperimentalmente.
A mio avviso, a questo punto la questione � la stessa come per l'esistenza
di Dio. Nessuno pu� dimostrare la sua esistenza, ma nessuno pu� dimostrare
la non esistenza. Per� grazie a Dio io sono ateo.

Ciao, Francesco
e-mail: francesco.cucu_at_tiscalinet.it
Received on Fri Jul 28 2000 - 00:00:00 CEST

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