Valar ha scritto:
>
....omissis...
> > Ciao grazie,
> > ma il fatto che c sia la velocita' massima con cui trasmettere
> > un segnale non e' la premessa fondamentale su cui costruire
> > la relativita' ristretta (le trasformazioni di Lorentz si ricavano
> > cosi') piuttosto che una conseguenza?
>
> assolutamente no, la relativita' prende come assunto il fatto che la
> velocita' della luce assume lo stesso valore in tutti i sistemi di
> riferimento (affermazione provata sperimentalmente dall'esperimento di
> Michealson e Morley in primis e poi verificata molte altre volte), da
> cui discende poi che c e' un valore limite perche' si vede che l'energia
> necessaria a lanciare qualcosa piu' veloce di c e' piu' che infinita
>
> Saluti
> Valar
>
Ciao,
ti riporto quanto ho postato in un altro gruppo:
Se non richiediamo anche che c sia la max velocita' possibile,
non possiamo piu' parlare di invariaza della distanza tra due eventi,
in quanto potremmo calcolarla alternativamente con:
ds'�= v'�dt� - dx� - dy� - dz�
con un'ipotetica velocita' v' > c e cosi' otterremmo
ds' != ds contrariamente all'ipotesi di invarianza.
Ad es. puoi consultare il Landau Lifsits "Teoria dei Campi"
capo I (pag. 14 riga V dal basso, per Editori Riuniti) dove
si legge:
"Il principio di relativita', insieme al postulato dell'esistenza
di una velocita' limite di propagazione delle interazioni, e'
chiamato Principio di relativita' di Einstein (fu enunciato da
Einstein nel 1905); ricordiamo qui che il principio di relativita'
di Galilei considera infinita la velocita' di interazione delle
interazioni."
Ti confesso che fu proprio il far nascere una teoria da una
attribuzione indimostrabile quale appunto la possibilita'
o meno di superare c, che causo' le mie prime perplessita'
sulla relativita' (ristretta).
Anche il fatto che in relativita' (ma anche in MQ)
lo spazio venga considerato vuoto contribui' non poco.
Ciao
Received on Wed Jul 26 2000 - 00:00:00 CEST
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