Elio Fabri <fabri_at_df.unipi.it> wrote in message
3977FFAB.E36EB87_at_df.unipi.it...
>
> GB ha scritto:
> > avendo una ruota del diametro di 100000 km che ruota su se stessa alla
> > velocita' di un giro al secondo chiunque si trovasse sul bordo esterno
di
> > questa ruota dovrebbe muoversi all'incirca alla velocita' della luce. E'
> > possibile? e se la ruota si muovesse a due giri al secondo la velocita'
al
> > bordo sarebbe di 600000 Km/sec. Dov'e' l'errore?
>
> Hai avuto gia' parecchie risposte, ma secondo me in gran parte fuori
> luogo.
> Non c'entra niente l'esistenza o meno di corpi rigidi, ne' la
> possibilita' di trovare un materiale resistente quanto occorrerebbe.
> Procedendo molto gradualmente puoi accelerare la ruota senza che debbano
> verificarsi "scorrimenti". Ci sara' una deformazione, ma possiamo
> tenerla limitata (credo: dovrei fare deiconti per dirlo con sicurezza).
> Niente vieta poi di supporla resistente quanto occorre alla forza
> centrifuga (per esprimersi alla buona).
Ecco, e perche' non possiamo chiamare _rigidi_ i corpi
"resistenti quanto occorrono" ???
Ho il dente avvelenato con questa storia, tanto di volerla vedere
anche a sproposito dove non c'entra niente (come nella recente
questione del collassamento dell'elettrone sul nucleo, ricordi,
ma li', va bene, commettevo un banalissimo errore, mi sembrava
che il limite sulla velocita' dell'elettrone comportasse anche un
limite minimo sul raggio dell'orbita), ma mi sembra di un certo rilievo e
ancora non sono riuscito a risolverla, se tu fossi cosi' gentile .....
Mi spiego meglio:
(a) nella meccanica classica (non relativistica) i corpi sono elastici
(per piccole deformazioni),
si puo' definire in qualche modo (costante elastica o qualcosa
di simile) una proprieta' di un corpo che e' data dal rapporto
fra la forza e la ampiezza della deformazione.
Si chiamano "rigidi" i corpi che hanno tale
rapporto molto grande (per un corpo rigido 'perfetto',
non esistente nella realta', tale rapporto e' infinito).
Tutto cio', ovviamente, non ha nulla a che fare con la relativita'.
In relativita' mi sembra che, a quanto gia' detto, si aggiunge
(b) un altro effetto e cioe' il fatto che lo spazio stesso, in certe
condizioni, si "deforma".
Cioe' se io prendo un corpo rigido (secondo la meccanica
classica) e lo porto a velocita' prossime a c, e' chiaro che
lo vedro' deformarsi (essendo io rimasto fermo), ma questo non
significa che il corpo "non e' rigido".
Se accelero una barra lunga un metro lungo l'asse x e alla fine
della accelerazione la vedo lunga mezzo metro, tutto cio' ha
a che fare molto con la teoria della relativita' e niente, mi pare,
con la rigidita' della barra. Il tizio che e' rimasto a cavallo
della barra e' ben convinto della rigidita' della stessa, egli
vede che era lunga un metro, ha subito una accelerazione e
alla fine continua ad essere lunga un metro. E' lui che ha
diritto di dire se la barra e' rigida o no (a seconda che lui
la veda deformata o meno), non io che mi trovo in un altro
sistema di riferimento rispetto alla barra (a meno che io
non usi una definizione di rigidita' che non si basi sul
vederla deformata o meno).
Ora si puo' anche decidere che, a causa di (b), smettiamo
di parlare di corpi rigidi, pero' la cosa mi sembra un po' strana.
Certamente mi pare che i due effetti, (a) e (b), non devono
essere confusi e Landau, sempre a mio modestissimo
parere, mi sembra che li confonda. Parlando del disco dice:
"....L'assurdita' di questo risultato prova che in realta' il
disco non puo' essere assolutamente rigido e che nella
rotazione e' inevitabilmente soggetto ad una deformazione
complessa, ___ dipendente dalle proprieta' elastiche
del materiale ___ di cui il disco e' fabbricato."
A me pare che la deformazione di cui si parla e' di
tipo (b), _non_ dipende dalle proprieta' elastiche
del materiale nel senso che tutti i corpi rigidi
(secondo la meccanica classica) devono subire la
stessa deformazione.
E mi pare anche che si possano chiamare rigidi
anche in relativita' i corpi che lo sono secondo la
meccanica classica (a parte il fatto che i corpi
perfettamente rigidi non esistono in realta', ma
questa e' un'altra questione).
> Ci sara' una deformazione, ma possiamo
> tenerla limitata (credo: dovrei fare deiconti per dirlo con sicurezza).
Saresti cosi' gentile da farli, i conti, e darci i risultati?
A me pare, a occhio, che se si colora un raggio (sufficientemente
grande) della ruota prima di metterla in rotazione, a rotazione
avvenuta si vedra' tale raggio assumere una specie di
forma a spirale che si avvicina sempre piu' alla
circonferenza di raggio c/omega. E' giusto?
> --
> Elio Fabri
> Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
> Sez. Astronomia e Astrofisica
Grazie per l'attenzione, ciao.
--
Bruno Cocciaro
email:nospamb.cocciaro_at_leonet.it togliere "nospam" per avere il
corretto indirizzo.
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Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
Li spingemmo oltre il bordo. E volarono.
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Received on Mon Jul 24 2000 - 00:00:00 CEST