(unknown charset) Re: Diffrazione della luce

From: (unknown charset) Elio Fabri <fabri_at_df.unipi.it>
Date: 2000/07/21

Antonio Iovane ha scritto:
> ...
> Ora pero' mi sorge una esigenza di chiarimento.
> Posto che la B contiene una certa quantita' di informazione (questo mi
> sembra ammissibile, perche' se chiedo ad uno cosa ha letto, questi mi
> risponde B con la voce, dopo un processo di trattamento dell'informazione),
> si possono verificare tre casi all'allontanamento del libro:
>
> 1- la quantita' di informazione che colpisce una unita' di superficie della
> retina aumenta;
>
> 2- la quantita' resta invariata;
>
> 3- la quantita' diminuisce.
>
> Qual' e' il caso applicabile?

Questione interessante, ma per tentare una risposta debbo schematizzare
un po'.
Supponiamo che invece del libro tu abbia davanti un schermo di computer
in bianco e nero. La differenza e' che lo schermo e' discreto, ha dei
pixel, per cui e' facile calcolare la q. d'informazione: 1 bit per pixel
nel caso migliore.
Ora la luce arriva sulla retina, dove riproduce un'immagine dello
schermo.
In generale l'immagine non e' fedele, per le ragioni gia' discusse: il
risultato e' che ogni puntolino dello schermo produce una macchia che si
sovrappone piu' o meno a quelle vicine: in queste condizioni
l'informazione che arriva sulla retina e' diminuita.

Avvertenza: questo non e' del tutto vero, anzi potrei dire che e' falso;
altrimenti non si spiegherebbero i "miracoli" che si riescono a fare con
le
foto da satellite (tecniche di deconvoluzione). Il fatto e' che il
segnale sulla retina non e' a due soli livelli (bianco/nero) e questo
implica piu' informazione; sfruttandola si potrebbe in teoria compensare
il deterioramento prodotto dalla diffrazione, dai difetti dell'occhio,
ecc.

Ora la retina: e' un sistema discreto, anch'esso a pixel, che perde i
dettagli. Tutta la luce che arriva a un cono e' usata insieme, anzi c'e'
pure una certa interazione fra coni vicini, o meglio fra le cellule (non
mi ricordo come si chiamano) che seguono i coni.
Dunque altra perdita d'informazione.

Riassumendo: allontanando lo schermo la quantita' di informazione che
"colpisce" (io non userei questo verbo: al piu' direi "arriva")
un'unita' di superficie direi che resta la stessa, se non teniamo conto
di quello che detto nell'avvertenza.
Dato che l'immagine dello schermo occupa un'area minore sulla retina, si
perde informazione.
-- 
Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
Sez. Astronomia e Astrofisica
Received on Fri Jul 21 2000 - 00:00:00 CEST

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