[OT]Re: ancora aiuto(la radiazione cosmica di fondo)

From: Federico Spano' <fspano_at_flashnet.it>
Date: 2000/07/06

dumbo wrote:

> S. Weinberg " I primi tre minuti " Mondadori 1977 (nota 4
> dell'appendice matematica)
> (in America � uscita da tempo l'edizione aggiornata, che
> tratta l'inflazione, ma non so se � stata tradotta in italiano)
>
> E' un libro notevole, per� non lasciarti impressionare
> dalla affermazione deprimente che compare alla fine
> dell'ultimo capitolo:
> " quanto pi� l'universo ci appare comprensibile tanto pi�
> ci appare senza scopo" .
> E' un'affermazione che, se adeguatamente discussa,
> si rivela falsa.

E allora adeguatamente discutiamola!

Vista cosi', la tua affermazione sembra implicare che l'universo ti
appare dotato di uno scopo. Cioe', una finalita', ho capito bene?
Quindi, _al di fuori_ dell'universo ci sarebbe qualcosa o qualcuno che
lo sfrutta per un suo scopo?
Oppure, l'universo avrebbe una propria volonta' e quindi si sarebbe dato
uno scopo?
Sembra essenziale a questo punto stabilire il significato convenuto del
termine 'universo'. Nella lingua italiana credo che significhi 'la
totalita' delle cose esistenti', quindi la prima ipotesi che facevo qui
sopra e' insensata.
Resta la seconda. Per discutere questa occorrera' definire meglio il
concetto di volonta'.
I filosofi sono riusciti a complicare molto bene il discorso, ma a me
pare semplice definire la volonta' come: quella caratteristica che rende
un'entita' capace di produrre libere scelte.
Ora, per poter attribuire una tale caratteristica agli esseri umani (o a
qualsiasi entita' fisica) occorre introdurre il concetto di anima, cioe'
di un'entita' non fisica associata indissolubilmente all'entita' fisica
che la possiede.
Sembra evidente a questo punto che se l'universo possiede un'anima,
allora si torna alla prima ipotesi, cioe' si introduce per necessita'
l'idea di Dio.
Dio sarebbe quindi un'entita' non fisica che esiste (anche se questo
verbo a questo punto diventa poco definito) e puo' (o non puo', ma nella
nostra ipotesi puo') disporre a proprio piacimento dell'universo, magari
entro certi limiti, ma questi sono particolari secondari.
A questo punto mi fermo e ritorno alla fisica:
e' abbastanza noto come gli antichi atronomi cinesi avessero formulato
teorie cosmologiche che abbozzavano la nostra attuale teoria del
big-bang, dando anche una stima decentemente approssimata di alcune
quantita' in gioco.
Ecco, secondo me le religioni teistiche (escludendo quindi quelle non
teistiche come il buddhismo) hanno introdotto l'idea di Dio in assonanza
con una percezione endopsichica, probabilmente presente in tutti gli
esseri umani, del fatto che esistono, o potrebbero quanto meno essere
ipotizzati, universi paralleli con i quali non possiamo entrare in
contatto fisico. O meglio, secondo le intuizioni di alcuni, un
macro-universo nel quale si formano infiniti universi come il nostro, e,
perche' no, magari una replicazione di questa struttura
(universo/macrouniverso) a indefiniti livelli.
La fisica attuale, come sappiamo, teorizza (sui livelli da noi
percepibili) ed ipotizza (sugli altri) proprio in questo modo. E non si
vede alcun motivo per ritenere insensate queste teorie e ipotesi (fermo
restando che non si vede, allo stato attuale, come le ultime possano
trovare una dimostrazione).
Ripeto: secondo me l'uomo ha sempre avuto una percezione inconscia di
questi fatti e di queste teorie e ipotesi. Questa percezione pero'
procura un'angoscia intollerabile (essenzialmente perche' produce
un'idea di se' come entita' praticamente nulla, al confine con
l'inesistenza), e per lenire quest'angoscia l'umanita' ha tradotto tutta
la parte di universo non percepibile nell'idea di un dio piu' o meno
amichevole e protettivo.
Interessante notare come invece i buddhisti, e pochi altri
(http://www.micropsicoanalisi.it) siano riusciti ad arrivare ad un
livello tale nella presa di coscienza di queste percezioni endopsichiche
da tradurre il tutto in uno strumento di superamento dell'angoscia
esistenziale che caratterizza comunque l'uomo.

Se off-topic, ci si puo' sempre spostare di gruppo.

Federico Spano'
Received on Thu Jul 06 2000 - 00:00:00 CEST

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