"Enrico Maria Giordano" <e.m.giordano_at_flashnet.it> wrote in message
news:3957C125.97F4152B_at_flashnet.it...
>
> > Non e' che ci sia una differenza fisica, e' una questione d'ordine.
> > In tal modo tu sai qual e' il neutro e quale la fase nella presa di
> > corrente senza dover smontare mezzo impianto elettrico.
> > Nulla vieta ad un costruttore di elettrodomestici di fare una spina
> > "direzionale" con indicato alto e basso se non che non servirebbe a
> > nulla visti gli impianti elettrici attuali.
> > Nel mondo dell'alta fedelta', per esempio, il problema e' abbastanza
> > sentito.
>
> Ma quindi ci sarebbe qualche differenza nel funzionamento degli apparati
> se si inverte la fase della rete elettrica? Scusami ma non riesco ancora
> a capire. Secondo me non dovrebbe fare alcuna differenza. Sbaglio?
>
Non e' una questione di fase e basta, e' piuttosto una questione
di terra. Non facciamoci confondere dai nomi. Il Neutro e' connesso
a terra la "cosiddetta fase" e' a 220 volt da terra.
Dal punto di vista della sicurezza avremmo gli stessi problemi in c.c.
(quindi niente fase, potremmo chiamarli freddo, quello a massa, e
caldo, l'altro)
Dal punto di vista dei disturbi ovviamente la corrente alternata
peggiora la situazione.
Facciamo un esempio banale:
============================================
un trasformatore con il nucleo fatto
di lamelle un po' vecchie (isolamento tra loro non perfetto) e, magari
connesso allo chassis della macchina.
Il primario ha il primo strato molto vicino al nucleo, l'ultimo solo dopo
parecchi strati. Consideriamo la capacita' (non voluta ma c'e') tra il
nucleo e il primo strato (gli strati successivi sono schermati dal primo).
Supponiamo di attaccare il capo di avvolgimento vicino al nucleo
alla fase. Abbiamo 220 volt alternati connessi allo chassis della macchina
attraverso la capacita' parassita di cui sopra. Mi aspetto un certo
irraggiamento.
Se invece connettiamo allo stesso capo del primario il neutro abbiamo
circa 0 volt alternati connessi allo chassis della macchina. Mi aspetto un
irraggiamento molto minore.
Per quanto riguarda la sicurezza, in caso di danno all'isolamento tra
avvolgimento e nucleo e evidentemente ben diverso se esso viene
collegato al neutro invece che alla fase.
Due ottime ragioni per avere il neutro connesso al capo del primario dalla
parte del nucleo e la fase alla "fine" dell'avvolgimento.
Nel caso di apparecchiature connesse tramite spina, se questa puo'
essere inserita nei due modi quanto sopra e' vano.
============================================
Caso della lampadina di una stanza:
a) L'interruttore, come dovrebbe, stacca la fase
quando la lampada e' spenta i fili che alimentano la lampada e
la lampada stessa sono circa a massa. Poco irraggiamento,
buona sicurezza per chi sale sulla scala per pulire o peggio
lavare il lampadario. (Pensate agli incidenti delle casalinghe)
b) L'interruttore interrompe la fase. La lampada e i due fili che la
collegano sono a 220 volt rispetto a terra. Irraggiano e la
povera massaia e' in pericolo anche a luce spenta. Se per
caso resiste alla scossa si fa certamente male cadendo dalla
scala.
Nel caso delle lampadine tradizionali, quelle che si avvitano,
un buon elettricista connettera' sempre la fase (interrotta)
al contatto piccolo in quanto difficilmente accessibile e
il neutro al contatto a vite che spesso sporge pericolosamente
dal portalampade.
Ovviamente si possono fare tanti altri esempi che dimostrano
come le norme degli impianti elettrici italiani, per questo e
altri motivi, siano state scritte da incompetenti
Saluti
Mino Saccone
Received on Wed Jun 28 2000 - 00:00:00 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Mon Feb 10 2025 - 04:23:48 CET