Re: forze gravitazionali e tensore degli sforzi

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Thu, 17 Nov 2022 12:26:18 +0100

Bruno Cocciaro ha scritto:
> Io non capisco perché si dovrebbe chiamare tensione quella che hai
> calcolato al punto b).
> A me pare che la
> (*) g2(x) = g1/(1 + g1*x/c^2) con 0<=x<=h
> sia proprio la "distribuzione di accelerazione" che dovrebbero dare i
> razzi all'astronave nel caso questa fosse *non rigida* per mantenerne
> in ogni punto inalterata localmente la distribuzione di massa.
Comincio scusandomi per l'immenso ritardo.
La giustificazione ce l'ho: in questi giorni ho dovuto occuparmi di
mie questioni di salute, incluso un breve ricovero.
Niente di allarmante, ma sono rimasto "fuori servizio", anche se
grazie al mio vecchio portatile potevo leggervi con la rete wifi
dell'ospedale.
Sono tornato a casa sabato, ma ho dovuto rimettere ordine in varie
cose domestiche e sanitarie, e riprendere una forma fisica che mi
consentisse di pensare alla RG (che come sapete benissimo non è cosa
banale).

A Bruno direi che è questione d'intendersi.
Se i razzi fossero distribuiti con continuità, in modo da produrre
un'accel. come scrivi nella (*), avresti ragione: non ci sarebbe
alcuna tensione; ogni elemento di massa dell'astronave avrebbe
applicata la giusta dose di forza *esterna* necessaria per mantenere
la distrib. di masssa invariata, come dici.

Ma non è così: i razzi stanno solo a poppa, e la fetta di astronave
tra x e x+dx può avere la giusta accelerazione solo perché viene
spinta in x e frenata in x+dx dalle forze che agiscono *a contatto*.
Forze esterne rispetto a quell'elemento di massa, ma interne rispetto
all'astronave presa globalmente.
Questo insieme di forze è descritto appunto da una tensione (anche se
in realtà si tratta di una compressione, quindi tensione negativa).
-- 
Elio Fabri
Received on Thu Nov 17 2022 - 12:26:18 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Wed Sep 18 2024 - 05:10:15 CEST