Re: uranio impoverito

From: Renato Croci <kyr.croci_at_mclink.it>
Date: 2000/06/19

On 13 Jun 2000 15:52:57 +0200, Mino Saccone <mino.saccone_at_alephinfo.it> wrote:
>
>
>Quindi, se consideriamo il moto fuori dalla canna, la resistenza dell'aria
>(a pari forma e dimensioni del proiettile) sara' molto maggiore per il
>proiettile leggero
>che viaggia piu' veloce. Se subsonico si va col quadrato della velocita',
>se supersonico, qualche esperto risponda per me, ma credo addirittura...

Mome'..
qui ci stiamo perdendo un pezzo di informazione importante: il proiettile
non e' in assoluto piu' pesante: ha una "densita' sezionale" maggiore!

Gli APFSDS dei moderni carri occidentali usano un "grosso" cannone (120mm)
per fornire un'elevato impulso: il proiettile vero e proprio sara' si un
15 cm, di diametro: il resto e' involucro in materiale leggero che viene
espulso quando esce dalla canna.

Il proiettile e' quindi molto veloce (anche 2000 m/sec, ovvero ipersonico) e
la sua energia cinetica e' concentrata su una sezione molto ristretta (grazie
al materiale pesante e alla forma sottile e allungata) scaricando sul
bersaglio un'elevata quantita' di energia per unita' di superfice (che e'
cio' che conta per la perforazione).

I proiettili sparati dagli aerei (dove l'involucro "a perdere" non si puo'
usare, per il rischio che venga ingerito dal reattore) usano, invece, un
"nocciolo" pesante (che e' il vero proiettile che effettua la perforazione)
in un "guscio" leggero del diaemetro della canna, che si vaporizza
all'impatto col bersaglio.
Il principio rimane lo stesso, anche se l'involucro"di tenuta" e' abbandonato
alla fine della corsa, e non all'inizio.

-- 
Renato Croci
Roma - Italy
home page: http://www.geocities.com/CapeCanaveral/Hangar/8528
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From ant.demarco_at_libero.it
maaidi_at_tin.it Mon Jun 19 00:00:00 2000
To: it_at_scienza.it
Return-Path: <ant.demarco_at_libero.it
maaidi_at_tin.it>
Status: O
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From: "De Marco Antonio" <ant.demarco_at_libero.it>
Subject: R: termodinamica
Date: 2000/06/19
Message-ID: <sMs25.210575$VM3.1569236_at_news.infostrada.it>#1/1
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Approved: Aniello Saggese <saggese_at_unisa.it>
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----- Original Message -----
From: ANGELO DI MARTINO <maaidi_at_tin.it>
Sent: Thursday, June 08, 2000 5:12 PM
Subject: Termodinamica
> MI dareste un aiuto per la risoluzione di questo problema di
termodinamica?
>
> UN recipiente a pareti adiabatiche, chiuso da un pistone mobile
adiabatico,�
> diviso in due parti da una parete conduttrice fissa .La parte A ,di 20
> litri,contiene 1,5 moli di gas perfetto biatomico;la parte B contiene 2,5
> moli dello stesso gas.Agendo sul pistone viene compiuto un lavoro sul
> sistema di 1662 J. Come si calcola la quantita di calore assorbita e la
> variazione di pressione del gas in A?   Grazie in anticipo.
Risposta: il processo descritto nel problema si riferisce ad una
compressione  adiabatica. Ci� comporta  uno sviluppo di calore che non
potendo venir disperso nell'ambiente circostante genera un aumento della
temperatura del sistema gassoso stesso e quindi una variazione positiva
della sua energia interna E. Inoltre il contenitore oltre ad essere
termicamente isolato � anche diviso fisicamente in due volumi separati.
Questo comporta che fra i due volumi non si verificano scambi di materia
mentre sono possibili scambi energetici. A parte il volume del contenitore A
e le quattro moli di gas biatomico presenti non vengono forniti altri
parametri iniziali quali temperatuta e pressione.
Siccome il problema non fa riferimento su quale dei due contenitori viene
esercitata la compressione diventa conveniente mantenerere costante il
volume di A durante il processo.
Trattandosi di una trasformazione adiabatica in qualunque momento il flusso
di calore dal sistema verso l'esterno e viceversa � nullo per cui si pu�
scrivere: dE = dw e anche w =  DeltaE = CvxDeltaT. Trattandosi di una
compressione il lavoro � compiuto a favore del sistema e sia DeltaE che
DeltaT risultano positvi e il calore corrispondente(1662 J)  viene
stechiometricamente assorbito dai due volumi di gas.
Essi hanno anche uguale temperatura iniziale T1 e uguale temperatura finale
T2.
Cv della formula rappresenta la quantit� di calore necessaria per
incrementare di 1 grado la temperatura delle quattro moli di gas per cui: Cv
= 4(moli)x21(J/K-mole) = 84(J/K).
21(J/K-mole) rappresenta la capacit� termica molare a volume costante per un
gas
biatomico.
1662 J = 4x21xDeltaT; DeltaT = 1662/84 =  19,8 K. DeltaT = 19,8K rappresenta
la
variazione di temperatura che complessivamente il sistema subisce per
effetto
della compressione.
La variazione di pressione del gas in A si pu� ricavare ora dalla
espressione
20(litri)xDelta P = 1,5(moli)xRxDeltaT. DeltaP = 0,12 atm.
R = 0.082 (litri-atm./K-mole). Cordiali saluti Antonio De Marco
Received on Mon Jun 19 2000 - 00:00:00 CEST

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