Re: Ignoranza scientifica
"Peltio" <peltio_at_twilight.zone> wrote:
>
>Cris wrote
>
>>Ma perch� nessuno parla di quanto invece siamo scientificamente
>>analfabeti ?
>>Forse � pi� importante non aver letto Shakespeare o Leopardi, che
>>non sapere di che cosa siamo fatti ?
>
>
>Prendendo il discorso un poco pi� alla larga...
>Credo che la colpa non sia da cercare solo nella sQuola italiana, mi
>pare che sia un atteggiamento diffuso anche all'estero quello di
>ritenere la cultura umanistica la cultura con la C maiuscola che si pu�
>ostentare in pubblico per riceverne il plauso e quella scientifica una
>cultura quasi per pochi iniziati che non va sfoggiata in pubblico pena
>il fare la figura dei saccentoni.
Non in USA. Un mio amico, insegnate a Berkeley, irrideva bonariamente
alla nostra tipica cultura umanistica sostenendo che era "coranica",
come a Teheran � colto chi sa il Corano a memoria, cos� da noi �
"colto" chi ha letto quei 100 libri canonici.
>Da un lato c'� da dire che oltre un certo livello la specializzazione di
>ogni disciplina scientifica porta a conoscenze che possono essere
>comunicate solo a chi ha delle basi adeguate, che spesso vanno oltre i
>confini - gi� bassi - della conoscenza trasmessa dalla scuola
>dell'obbligo.
Certo. ma le conoscenze specifiche e tecniche spesso non sono
indispensabili a capire di che si tratta. Le scoperte della scienza
sono ormai anche filosofia poich� stanno risponddendo ai grandi
quesiti che l'Uomo si pone da millenni.
Ma a che a un livello ancora pi� elementare: la diffusione dell'idea
eliocentrica di quanto a cambiato l'umanit�? Ora l'inesistenza della
contemporaneit�, quando sia compresa da tutti, quali cambimenti
produrr� nella psiche collettiva? E la MQ????
Quanti dei contestatori di Genova e di seattle conoscevano DAVVERO
quello che contestavano? Ho sentito ieri il ministro Pcoraro Scanio
tagliar corto sul discorso di unon scienziato che faceva presente come
anche nella verdura e frutta tradizionale siano presenti veleni e come
i funghi del mais possano causare tumori: il ministro ridpondeva
dicendo "li mangiamo da millenni" e non gli pass� per la mente che
"moriamo anche da millenni di tumori!" e se uno scienziato ti dice che
il mais transgenico � pi� sicuro di quello "naturale" perch� privo di
quei funghi cancerogeni, dovresti fermarti un poco a pensarci su!!!
>Inoltre la cultura scientifica � in un certo senso pi� 'sequenziale' di
>quella umanistica, nel senso che per poter discutere certi concetti �
>necessario conoscere quasi tutto quello che vi sta a monte. Non � facile
>parlare di equazioni alle derivate parziali a chi non sa cosa siano le
>equazioni differenziali ordinarie; per� si pu� discutere degli scrittori
>contemporanei anche senza conoscere i classici greci e latini.
>(Peggio ancora se uno dice una inesattezza parlando di argomenti
>scientifici viene inesorabilemente colto e cazziato. Se uno dice una
>inesattezza riguardo ad argomenti di letteratura pu� sempre cercare di
>dire che quella era una sua personale interpretazione : ))))) )
S� e no. Io mi batto per la cosidetta "ignoranza informata", ossia il
cercare di capire di che si tratta. In fondo non � necassario
conoscere bene il motore a scoppio per capire che guidare una macchina
a pi� di una certa velocit� pu� essere mortale.
Quindi credo che si debba e si possa dare a tutti un'idea di quello
che oggi pensiamo essere l'universo, il tempo, la gravit�, la
genetica, bisogna diffondere quello che oggi sappiamo sull'unicit�
della razza umana, sulla nostra poca distanza dagli scimpanz� e dagli
altri mammiferi, far sapere che sia noi che le mosche condividiamo i
geni di base della vita, gi� fino alle carote... far capire quanto sia
sottile l'atmosfera, delicato il meccanismo di omeostasi planetaria e
combattere le false credenze sulle stelle, costellazioni eccetera.
Spiegare quello che si sa del nostrro cerveello, e come da miliardi di
stupidissimi neuroni emerga l'intelligenza, la coscxienza e la
consapevolezza di essere cosc<ienti. E tante tante cose che non
richiedono impegnativi applicazioni tecniche per afferrarne i
coincetti generali. Proprio come da Tolomeo si � passati a Newton
senza per pretendere che tutti capissero e sapessero applicare le sue
formule gravitazionali.
>Dall'altro le principali fonti della 'cultura di massa' (cultura credo
>sia un termine improprio) ossia i mass-media, propongono una visione a
>dir poco viziata della scienza. Per dirne una, quante volte in TV si
>sentono personaggi dello spettacolo (che sono il campione tipico)
>vantarsi di non sapere un bel nulla di matematica?
magari fossero solo quelli dello spettacolo! ma purtroppo sono spesso
i politici (Andreotti per esempio!) o insegnanti universitari (come
Zecchi per esempio) o personaggi che passano per geniali (come Sgarbi)
e le poche volte che qualche scienziato vero capita sui teleschermi si
trova magari abbinato a un cialtrone che fa gli oroscopi! Mi ricordo
la sofferenza di Margherita Hack!
>Dietro questo
>comportamento sembra esserci la concezione che uno che odia la
>matematica � pi� simpatico di uno che la apprezza. Chiaramente nessuno
>di questi personaggi si sogner� di dire che odia la letteratura, pena
>essere bollato come ignorante.
Gi�, e invece lo �!!!! Sono scimmiette pigiapulsanti, girano coi
cellulari e non sanno come funzionano, guardano la Tv e non sanno come
sia possibile vedere quelle immagini e urlano al telefono quando
parlano con NY perch� NY � lontana...
>Anche l'industria cinematografica (da botteghino) ci mette del suo per
>dare una immagine ingrigita della scienza, a questo proposito c'� un
>bell'articolo in un numero della rivista Skeptic (mi pare
>www.csicop.org ) in cui si analizza un aspetto del messaggio comunicato
>da Hollywood.
>Lo stereotipo dello scienziato � quasi sempre negativo, solo, isolato,
>incompreso a volte folle, e per bene che vada � solo stravagante. Se poi
>lo si vuole rendere simpatico si mostra che la sua bravura non � legata
>allo studio ma a colpi di genio o all'istinto e quindi all'abbandono
>della sua mentalit� razionale.
Vero, ma sempre meno. Adesso salva il mondo! E in Back to the Future �
strambo ma simpatico e positivo...
>Insomma, forse il fatto che i mass-media sono fatti da personaggi che
>(per ovvi e per loro pure giusti motivi, per carit�) privilegiano la
>cultura umanistica rispetto a quella scientifica - fredda e senza
>cuore : (( - ha portato alla diffusione ed alla passiva accettazione di
>questo sbilanciamento.
Infatti ho perso negli anni Sessanta e Settanta la mia battaglia per
un cinema di SF imperniato sui viaggi n el tempo, che avrebbe dato
alla nostra industria un grande slancio e permesso anche di affrontare
e spiegare qualcosa della Relativit�...
>E per riagganciarsi alla tua domanda in cima a questo post: chi (o
>meglio quali mezzi) dovrebbe parlare di quanto siamo scientificamente
>analfabeti? : )
Noi tutti, discutendo senza insulti quanto abbiamo ricav ato come
visione delal vita e del mondo dalle scoperte scientifiche e come il
progresso possa essere seguito come un gigantesco giallo che trova
sempre nuove soluzioni...
>Non dico che esista il Grande Fratello, ma che forse la disparit� di
>trattamento � solo un effetto collaterale del bombardamento cui quasi
>tutti siamo sottoposti volenti o nolenti.
>Ma forse � una analisi troppo superficiale...
>Beh, la mia l'ho detta : )
la tua analisi mi sembra ottima.
saluti,
Ernesto
Received on Sat May 27 2000 - 00:00:00 CEST
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