Re: Corso di Fisica Generale di Elio Fabri

From: Christian Corda <cordac.galilei_at_gmail.com>
Date: Sun, 4 Dec 2022 23:32:24 -0800 (PST)

Qualche osservazione: X è un grande fisico italiano, del quale mi è stato chiesto di non fare il nome per correttezza nei confronti suoi e di Fabri che non lo fa, che all'epoca non era famoso nell'Istituto per non avere il minimo interesse didattico, ma per essere in odore di Nobel, anche se poi non lo ha avuto. Era infatti a capo di un importantissimo esperimento internazionale che un paio d'anni dopo avrebbe fatto una notevole scoperta. Io ho avuto l'onore di seguire il suo corso di Fisica Generale I proprio nell'anno del suo ritorno dal congedo (congedo dovuto proprio alla necessità di essere costantemente nel luogo in cui si svolgeva l'esperimento), ossia il 1993-94, e l'ho trovato interessantissimo e comprensibilissimo. Lungi dall'essere uno che non aveva il minimo interesse didattico e che sfuggiva ai compiti di docente, con noi strumenti era comprensivo e disponibile, mostrando spesso un atteggiamento paziente e paterno, oltre che eccellente nelle spiegazioni, e noi lo adoravamo. Ricordo che all'ep
oca un assistente corresse male un mio compito scritto, io lo feci notare ad X e questi mi diede ragione e mi alzò il voto. Come libro di testo ci faceva usare l'Alonso-Finn, comprensibilissimo per degli studenti appena usciti dalle superiori e dunque spesso privi di un bagaglio matematico, e devo dire, senza offesa, per me e per gli altri studenti molto più adatto degli appunti di Fabri per lo studio di Fisica Generale I. All'epoca compilammo un questionario sul grado di gradimento degli studenti ed X si classificò ai primi posti, a differenza di Fabri (ancora senza offesa, ma le critiche sono lecite, no?).

Saluti a tutti,
Prof. C. Corda

On Friday, 2 December 2022 at 19:10:04 UTC+1, Elio Fabri wrote:
> af44..._at_gmail.com ha scritto:
> > ho trovato questi suoi appunti di Fisica generale divisi in cinque
> > parti e visto che questi scritti sono -vecchi- di circa 30 anni vorrei
> > chiederle se ad oggi lei cambierebbe qualcosa (magari una sola parola
> > al posto di un'altra) oppure li ritiene sempre validi?
> Intanto ti correggo, perché le parti sono sei. Sospetto che ti manchi
> la sesta.
>
> > P.S. Capisco che la mia una domanda forse sciocca, perché per
> > cambiare come ho detto qualcosa lei dovrebbe ricordarsi <a memoria>
> > quello che scrisse oppure rileggerlo...
> Non è sciocca, per più ragioni.
> In primo luogo le due alternative non si escludono: potrei voler
> cambiare qualcosa e al tempo stesso ritenerli ancora validi.
>
> Secondo: la spinta a cambiare doveva venire prima di tutto dalla prova
> sul campo, ossia dai risultati riscontrati sugli studenti.
> Purtroppo questo mi è mancato, perché ho potuto tenere il corso per
> due soli anni: 1990-91 e 19991-92.
> Non per mia volontà, ma per le regole non scritte degli equilibri
> accademici: io lo tenevo solo per supplenza, ma quel corso *spettava*
> a un fisico sperimentale delle alte energie.
> Colui che era il titolare naturale secondo queste regole rientrò
> (credo da un congedo) e prese il corso a partire dal 1992-92.
> Chiamiamolo X.
>
> Mentre io avevo speso un grosso impegno a preparare quel corso,
> secondo una linea pensata da me e di cui quegli apunti sono la traccia
> scritta, X era famoso nell'Istituto per non avere il minimo interesse
> didattico: per lui gli esperimenti erano davanti a tutto; era
> leggendario per l'ingegno che metteva nello sfuggire ai compiti di
> docente.
> Fosse solo per questo, X era il meno indicato ad assumersi il compito
> di tenere il corso base del primo anno.
> Al contrario, io mi dedicai intensamente al corso. A parte le lezioni,
> seguivo da vicino le esercitazioni, anche andando spesso ad assistere
> a uno all'altro dei 4 gruppi in cui gli studenti erano divisi.
> Potevo così avere un'informazione diretta sulle loro difficoltà, e già
> al secondo anno apportai alcune varianti motivate anche
> dell'esperienza fatta nel primo anno.
> Ovviamente tutto questo non ebbe la minima importanza nella decisione
> di esonerarmi da quell'insegnamento.
>
> Ho scritto questo per chiarire che dopo il 1992 le modifiche agli
> appunti avrebbero potuto essere solo concepite a tavolino, ma era
> venita a mancare l'esperienza diretta e anche la motivazione.
> Potrei ipotizzare che a distanza di 30 anni le caratteristiche della
> popolazione studentesca siano piuttosto cambiate. In modo
> siperficiale, posso supporre che oggi quel corso sarebbe tropo
> difficile per gran parte degli studenti.
>
> Inoltre la riforma 3+2 entrata in vigore credo dall'AA 2000-2001 i
> corsi sono stati riorganizzati (su base semestrale) e quindi un corso
> come quello di Fisica generale I che esisteva ai miei tempi (80 ore
> annuali di lezione) non esiste più.
> La materia è stata riorganizzata e divisa in più semestri.
>
> Terzo. Tutto questo non sigifica che quelle Lezioni non abbiano più
> senso. Anzi potrei dire l'opposto, in quanto un effetto della nuova
> struttura è stato di togliere unitarietà e quindi organicità alla
> materia, oggi trattata da più docenti.
> Ma il discorso è complesso, si possono vedere i pro e i contro, quindi
> non vado oltre.
>
> Se la cosa interessa, posso entrare in qualche maggiore dettaglio sui
> contenuti innovativi che il mio corso presentava allora (e che forse
> lo sarebbero ancora...)
> --
> Elio Fabri
Received on Mon Dec 05 2022 - 08:32:24 CET

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