Re: Cariche puntiformi in moto

From: Elio Fabri <mcq8827_at_mcqlink.it>
Date: 2000/05/03

Mauro Lattanzi ha scritto:
> Leggo dai testi di meccanica che un sistema isolato di due punti
> materiali (cioe' che non interagiscono con altri enti) esercitano
> l'una sull'altra forze dirette lungo la loro congiungente, uguali in
> intensita' ed opposte in verso. Questo fatto viene presentato come
> principio sul mio libro di Meccanica Razionale, e quindi su di esso
> si fonda tutta la meccanica.
> Consideriamo ora due cariche puntiformi in moto in un sistema di
> riferimento inerziale. Esse interagiscono secondo le leggi
> dell'elettromagnetismo: la carica 1 produce in tutto lo spazio i
> campi E e B, entrambi variabili nel tempo, e la carica 2 e' soggetta
> alle forze qE e qv x B. Giusto?
> Come puo' la somma di queste due forze essere sempre diretta lungo
> la linea congiungente le due cariche?
A parte che avresti dovuto dire "retta" e non "linea" (pignoleria, ma il
linguaggio scientifico *deve* essere pignolo ;-) ) hai ragione.
Il fatto e' che il terzo principio non puo' valere in presenza di campi
e.m. variabili, perche' questi hanno una propria q. di moto e un proprio
momento angolare (variabile).
L'enunciato del terzo principio che hai citato implica che q. di moto e
mom. angolare dei due corpi debbano restare costanti, e questo invece
non accade se c'e' interazione con i campi.

Storicamente, i principi sono quelli di Newton, il quale ovviamente non
sapeva di campi e.m.. Praticamente, hanno un campo di applicazione
vastissimo: tutte le volte che gli effetti e.m. non sono importanti.
Me se si vuole unire la meccanica all'elettromagnetismo, occorre
emendarli, tenendo conto dei campi come ho detto.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica
Universita' di Pisa
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Received on Wed May 03 2000 - 00:00:00 CEST

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