Re: perche' gli elettroni non collassano nel nucleo?
On 18 Apr 2000 15:37:58 +0200, Enrico SMARGIASSI
<smartassi_at_trieste.infn.it> wrote:
>Il problema e' che il principio di indeterminazione non e' un principio
>di base della MQ: e' una conseguenza, anche se immediata, dei suoi
>postulati. Partire da li' significa capovolgere la struttura logica
>della teoria e questo credo che in ultima analisi non possa fare che
Quali postulati minimi prendi allora tu per descrivere la MQ?
Consideri soltanto postulati di tipo matematico?
Io preferisco vedere come base dei fenomeni alcuni principi di tipo
fisico, come:
- quantizzazione
- sovrapposizione
- indeterminazione
- complementarita' (stavolta l'ho scritto giusto ^___^)
- indistinguibilita'
- esclusione
- ecc. ecc.
che mi danno dei *fatti fisici* da descrivere (ovviamente) poi in
linguaggio matematico altrimenti si farebbe filosofia.
Dicevo... quanti e quali principi prendi come "base dei principi" dai
quali fare scaturire gli altri?
>danni. Per esempio, si rischia di impegolarsi in difficili quanto
>inutili discussioni sui dettagli del "microscopio di Heisenberg" e cose
>simili, pensando che questi gedankenexperimenten in qualche modo
>dimostrino la validita' del pr. d'ind., invece di essere semplicemente
>l'illustrazione della consistenza interna della MQ.
Discorsi come quello del microscopio di Heisenberg o come quello del
fotone che sposta la fenditura sono indubbiamente delle semplici
illustrazioni di consistenza interna, ma questo non credo che abbia
molto a che fare col nostro discorso (o forse non capisco io cosa
c'entri)
> Analogo discorso, ma anche piu' drastico, farei per il principio di
>complementarita' (senza la e). E' un principio superfluo ai fini dello
Ops... proprio due giorni fa mi sono lamentato su it.scienza di quelli
che scrivono male ed ora scrivo "complemetariEta'" :-)
>sviluppo della teoria, tanto che molti testi (Landau p. es.) non lo
>menzionano nemmeno, e fu introdotto solo per rendere in qualche modo
>visualizzabile la MQ. Lasciando cadere questa richiesta, diventa
>superfluo anche da un punto di vista interpretativo. Per coontro, lascia
>l'impressione che la MQ violi il principio di non contraddizione, il che
>ovviamente non e'. Di fatto, dopo la morte di Bohr il pr. di compl. ha
>perso gradualmente importanza; per come la vedo io, ha solo un interesse
>storico.
Allora tu lo vedi semplicemente come conseguenza dei principi di base,
se ho ben capito.
Quindi torna la mia domanda iniziale:
quali (e di che tipo) sono questi principi di base?
Intendo dire: quando ad esempio metti come operatore impulso (nella
rappresentazione delle coordinate) -i(hbar)d/dx nel fare questo parti
da considerazioni precedenti di tipo fisico, dopo ottieni le equazioni
che sono formulate in quel modo perche' sei partito da quelle
considerazioni e danno quei risultati perche' sono formulate in quel
modo...
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