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From: Mauro D'Uffizi <aduffiz_at_tin.it>
Date: 2000/04/27

dumbo <_cmass_at_tin.it> ha scritto nel messaggio...


>La cosa curiosa � che questi libri ( e altri analoghi) bench�
>fatti molto bene non dicono mai apertamente che
>la prova della torre dimostra il rallentamento del tempo.
>Lo danno per sottinteso. Dicono invece che l'esperimento
>di Harvard � una " prova dello spostamento verso il rosso
>dei fotoni nel campo di gravit� (redshift gravitazionale) " ;
>in realt� � un' autentica prova del rallentamento del tempo
>perch� si pu� dimostrare rigorosamente che il redshift implica
>rallentamento del tempo (quando sorgente e osservatore sono
>in quiete relativa in un campo statico).

Ho riflettuto sul contenuto dei tuoi due articoli in merito e mi pongo
anch'io delle domande.
Tu parli di teorema in caso di campo statico, ma una ventina di metri
rispetto al diametro terrestre non credo tu possa considerarli campo
statico, quando ti riferisci a ordini di grandezza di 10^-15.
Il teorema a cui ti riferisci, inoltre, potrebbe essere valido se la luce
fosse una particella classica, in quanto, risalendo nel campo
gravitazionale, potrebbe perdere energia diminuendo di velocit�, ed in tal
caso i segnali arriverebbero in ritardo, ma con la stessa frequenza che
avevano alla partenza.
Ma la luce non pu� perdere di velocit�, e l'unico modo che ha per cedere
energia � diminuendo di frequenza.
Quindi, come testimone della frequenza alla partenza non mi sembra
affidabile.
Poi viene da pensare, se la luce perde energia, e quindi diminuisce di
frequenza risalendo un campo gravitazionale, l'esperimento non dovrebbe
mostrare due contributi alla diminuzione della frequenza della luce, e cio�
quello dovuto al rallentamento del tempo dovuto alla gravit� pi� quello
dovuto alla perdita di energia per la risalita?
Mi pare invece, vista l'accuratezza dell'uno per cento, che escluda la
possibilit� che entrambi i contributi siano presenti.
E allora, quale dobbiamo escludere? Da quel che riportano i testi a cui fai
riferimento, si direbbe che tendano ad escludere proprio la possibilit� che
il tempo rallenti ad opera delle masse gravitazionali, e questa si che
sarebbe una notizia!

Sull'esperimento degli aeroplani in volo, che tu citi avere un accuratezza
dell'1,6 % ti prego di confermarmi o smentirmi quanto riportato in un
vecchio post.
Se ricordo bene diceva che era stato eseguito anche con due aerei che
partivano in direzioni opposte e dopo aver fatto il giro della Terra
tornavano alla base.
I risultati erano che quello che aveva girato nel senso della rotazione
terrestre mostrava un ritardo rispetto all'orologio a Terra, mentre quello
che aveva girato verso Ovest mostrava un anticipo.
Se vero quanto citato, anche se l'ambito � quello della RG, mi viene
automatico pensare alla storia dei due gemelli, in questo caso tre.
Se analizzo dal riferimento dell'orologio a Terra, i due aeroplani si sono
mossi in maniera perfettamente simmetrica, pertanto non avrei dovuto
osservare per entrambi lo stesso rallentamento?
Il fatto invece che vi � un anticipo dell'orologio, che spostandosi verso
Ovest, si � mosso di meno rispetto alle stelle fisse, non dovrebbe farmi
propendere per l'esistenza di un riferimento preferenziale, appunto quello
delle stelle fisse?

Ciao, Mauro.
Received on Thu Apr 27 2000 - 00:00:00 CEST

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