Re: Sempre sulla MQ

From: Paolo Avogadro <paoloa_at_milan.crosswinds.net>
Date: 2000/04/22

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Ciao

>
>
> Non credo. Due misure di posizione successive permettono al massimo di
> "retrodire" la traiettoria della particella nell'intervallo di tempo tra
> le misure (ed il significato fisico di questa retrodizione e' dubbio) ma
> non al di fuori.

Ma io non determino la traiettoria, bens� ricostruisco la funzione d'onda che
ha poi prodotto le due osservazioni.
Se non erro i rivelatori di particelle negli acceleratori funzionano pi� o
meno cos�.
Il rivelatore non sempre � nel luogo dove avviene un'interazione, ma �
all'esterno; per determinare se tutte le particelle osservate arrivano da "pi�
o meno lo stesso punto" (e quindi sono il prodotto di una determinata reazione
e non vengono magari da raggi cosmici)si percorre all'indietro la traccia
lasciata nel rivelatore dalla particella!
(ammetto per� che la mia conoscenza in campo di rivelatori � molto scarsa)

>
> Dopo che la particella e' passata attraverso lo schermo la sua f.d'o.
> e' la sovrapposizione di onde sferiche uscenti dalle fenditure, con una
> ben determinata distribuzione di prob. della q. di moto. Quando colpisce
> il primo rivelatore la sua f d'o. collassa in uno stato a posizione
> definita, per cui la sua quantita' di moto e' del tutto indeterminata.

qui non concordo... non credo che si possano fare delle determinazioni di
posizione indefinitamente accurate. Se io utilizzo un rivelatore che abbia una
precisione nel determinare la posizione di una particella dell'ordine
dell'atomo( sono io sperimentatore a decidere la precisione del rivelatore e
penso sia piuttosto buona) l'incertezza sul momento sar� dp>h/10^-10m che �
circa 2000 eV/C, se la particella incidente ha un momento nell'ordine di
1MeV/c l'incertezza sulla misurazione del momento � piccola.
Mettendo a grande distanza tra loro le 2 file di rivelatori posso determinare
con notevole precisione la "traiettoria", ovvero la funzione d'onda che doveva
possedere la particella per produrre questi risultati, quindi ho fatto
collassare il sistema su una soltanto delle 2 onde sferiche e ci� dovrebbe far
sparire l'interferenza.
Vorrei inoltre far notare che se io posseggo uno strumeno che ha una
precisione nell'ordine di grandezza del mm per esempio, la funzione d'onda
collasser� su ci� che misuro, ovvero non potr� essere pi� stretta di un mm(non
potr� perci� avere una delta di dirac per la posione).


>
> In altri termini, l'interazione con lo schermo ti fa perdere memoria
> della velocita' precedente, quindi la posizione rivelata dal secondo non
> ti dice nulla sulla "traiettoria" anteriore, in particolare non puoi
> dire da quale fenditura e' passata la particella. Quindi, secondo me le
> frange d'interferenza rimangono.

cerco di rendere meglio l'idea dell'esperimento:
Prova ad immaginare di avere le due fenditure, poi uno spazio vuoto ed infine
una specie di camera a bolle con la quale io possa fare la foto della
traiettoria delle particelle.

Che ne pensi delle mie obiezioni(alle tue obiezioni)?
Ciao
Paolo
P.S.:
l'idea di questo esperimento mi � venuta leggendo di un esperimento di scelta
ritardata(che non ho ben capito, per la precisione � quello descritto da Paul
Davies ne "I Misteri del Tempo"); cos� ho cercato di immaginarne uno per conto
mio.
Received on Sat Apr 22 2000 - 00:00:00 CEST

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