Re: Uomo-Macchina: convivenza possibile?
Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it> wrote:
CUT
Si era sottovalutato molto la capacit� di elaborazione in parallelo di
un cervello, anche quello di un insetto! Si credeva che i neuroni
fossero dei transistor umidi e invece sono, ognuno di loro, un
microelaboratore. Un cervello elabora in parallelo centomiliardi ddi
informazioni per "ciclo" e pur essendo molto pi� lento in linea se
confrontato con un computer, alla fine � migliaia di volte pi� veloe
nelle soluzioni.
I computer hanno il vantaggio di evolversi assai pi� rapidamente dei
cervelli quindi, alla lunga... probabilmente emerger� la
consapevolezza, come � successo agli umani, dev'essere un effetto
collaterale della complessit�.
>> A parte le innumerevoli implicazioni etiche e
>> religiose, secondo voi come reagirebbe l'uomo
>> trovandosi di fronte a qualcosa da egli stesso creato
>> che lo supera nella sua qualit� pi� importante,
>> quell'intelligenza CUT
Intelligenza come? capacit� di risolvere problemi complessi? Capacit�
di adattarsi a situzioni impreviste? buon senso?
Io credo che l'AI dara risposte diverse per ogni tipo di intelligenza.
>A me personalmente non sembra un grosso problema,.. cut
>Da questo punto di vista se riuscissimo a costruire
>una "macchina pensante" piu' intelligente di noi
>forse sarebbe un bene fare prendere a lei
>le nostre decisioni...
>
S�, per� dimentichi l'ovvia interazione che ci sar� tra macchine che
staranno diventando intelligenti e possibilit� di migliorare le
prestazioni del cervello umano. Io credo che un po' con la genetica e
un po' con l'ausilio delle nanotecnologie difficilmente ci lasceremo
superare dalle macchine in alcuni rami dell'intelligenza.
>> per� io
>> personalmente mi sento frustrato pensando che un
>> giorno potrei trovarmi di fronte a un computer a
>> discutere di filosofia o di qualsiasi altra cosa e
>> avesse sempre ragione lui, CUT
Non succeder� perch� se succedesse NOI saremmo quel computer!!!!
>Certo sarebbe un po' un problema, ma io penso che
CUT
Una bella quantit� di persone non sa neppure che esistano simili idee,
prospettive, pensieri. Una bella parte di persone vivrebbe felice
nell'Eden, senza preoccuparsi di sapere se ci sono i guardiani e chi
sono. O Franza o Spagna basta che se magna.
Per� ci sono sempre gli inquieti e i curiosi...
Dante, poeta sommo, pisciava fuori dal vasino qundo scriveva:
"restate umana gente al quia, che se dato vi fosse saper tutto,
mestier non era partorir Maria" e per fortuna poi si correggeva
scrivendo "fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute
e conoscenza". In realt� ci sono gli uni e gli altri. E forse sempre
ci saranno.
>
>> Probabilmente andrei in depressione pensando di non
>> essere pi� di nessuno scopo.
Magari potresti consolarti facendo un giretto per l'Universo ad
incontrare gli "altri". Che ne dici?
>Io no, sarei ben contento di imparare da qualcuno che
>capisce piu' di me. (Hai letto il bel romanzo
>di fantascienza "la Nuvola nera" dell'astrofisico
>Hoyle? Te lo consiglio...)
>
Bello il romanzo. Purtroppo per� quando una cultura superiore incontra
una cultura inferiore, la cultura inferiore muore. nel caso delle
macchie intelligenti non sar� cos�, perch� saremo noi, con la nostra
cultura, a farle. Diverso sarebbe se arrivassero da fuori.
>Ciao, Valter Moretti
>
Ciao, Ernesto>
Received on Sat Mar 25 2000 - 00:00:00 CET
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