Re: Il futuro del nucleare, non solo in Italia

From: Luca85 <pres8_at_pres8.biz>
Date: Sun, 11 Jul 2010 10:17:07 -0700 (PDT)

Non ho stime precise dell'energia usata per l'estrazione ed il
trasporto dei combustibili nucleari, per ora sto lavorando per dei
medici...ma finito il dottorato il mio sogno � sempre stato lavorare
in una centrale nucleare (o in ricerche legate ai reattori).
Comunque si pu� fare un modello della cosa. Alla fin fine non penso
che l'estrazione dei combustibili nucleari sia sensibilmente pi�
energivora che per i combustibili tradizionali (nel senso che magari
ci potr� pure volere 5 volte l'energia che il carbone per kg di
materiale, ma non 20...credo). Quindi non si peggiorerebbe rispetto ad
ora.
I trasporti sarebbero uguali come km rispetto alle altre fonti
combustibili tradizionali. Stante questo la densit� di energia per kg
di materiale � assai maggiore nei combustibili nucleari, quindi si
dovrebbe ridurre la co2 emessa anche nei trasporti oltre che nella
specifica reazione di produzione dell'energia.

Poi gran parte dei problemi attuali del nucleare secondo me sono dati
da scelte politiche. Non solo come dice Alessandro non si sfrutta
l'energia che potrebbe dare l'u238, ma secondo me si gestiscono
malissimo le scorie.
In moltissime nazioni per evitare la proliferazione e forse anche per
ragioni economiche quando il combustibile non va pi� bene lo buttano
via "as is".
Eppure le "scorie" tipicamente sono ancora leggermente arricchite in
235U, hanno anche 236U, fissile, e Plutonio. Queste "scorie" sono
piene di carburante anche senza usare il 238U!
Potrebbero ad esempio venir usate cos� come sono in reattori CANDU che
sono meno sensibili alle "schifezze" che rendono il combustibile
inadeguato all'uso nei reattori tradizionali.
Oppure riprocessando queste scorie si potrebbe estrarre U e plutonio e
generare nuovo combustibile. Ed il resto delle scorie separarlo nelle
sue componenti per dover mandare ai depositi solo i prodotti veramente
ingestibili, e non tutto indiscriminatamente.
Poi ad avere isolato solamente i pi� pericolosi elementi questi
volendo li si potrebbero sistemare senza problemi. Il 97% delle scorie
sono Uranio e Plutonio. Togli questi e gi� il volume delle scorie � un
trentesimo.
Del rimanente 3%, i prodotti di fissione, moltissimi elementi sono non
radioattivi o hanno vita breve (e quindi li puoi tenere in
superficie).
Solo 7 elementi sono critici da smaltire. (mi pare un 1% del volume
totale)
Il peggiore � il tecnezio 99 che vive 200k anni ed � molto abbondante.
Inoltre non � inerte chimicamente e si disperde facilmente
nell'ambiente. Se uno volesse lo si pu� irradiare con neutroni e
trasformare in rutenio 100(stabile). Stessa cosa per l'I129 che vive
16M anni e ha gli stessi problemi nello stoccaggio. Selenio, stagno e
palladio sono prodotti in quantit� minime e Sn e Pd sono abbastanza
facili da confinare. Zr e Cs non si riescono a trasmutare coi neutroni
ma si confinano senza problemi. Se io vado a mettere sotto terra solo
questi 5 elementi che sono meno di un centesimo di tutto il volume che
si stocca adesso e che non sono reattivi chimicamente � tutto un altro
discorso rispetto a confinare tutto quello che esce da una centrale
nucleare (che � pure chimicamente molto reattivo e quindi in 100'000
anni hai voglia come ti corrode i contenitori)!!
Received on Sun Jul 11 2010 - 19:17:07 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Thu Nov 21 2024 - 05:10:41 CET