Cari amici, frequento il NG da poco, ma devo dire che mi sto gi�
affezionando; mando questo msg. perch� vorrei rendervi partecipi di una mia
esperienza e ci terrei a sentire cosa ne pensate.
Frequento il primo anno di ingegneria aerospaziale al distaccamento di Como
del Politecnico di Milano ed ormai siamo a secondo semestre inoltrato; devo
dire che in questi mesi (circa 18, no non � un errore, l'anno scorso ero
iscritto, ma sotto leva e bazzicavo la facolt� solo quando il servizio
civile me lo permetteva ^_^) mi sono reso conto di una cosa, in parte
sarebbe stato forse logico aspettarselo d'altro canto � stata anche un p�
una delusione; mi sono iscritto ad ingegneria perch� avevo una certa idea di
come volevo concludere il mio ciclo d'istruzione, ebbene ho probabilmente
commesso un grosso errore di valutazione.
Intendiamoci, forse sono partito con i presupposti sbagliati o forse � qui
da me che la situazione � anomala, ma devo dire che la concezione
dell'ingegnere che hanno qui mi ha un po' deluso, sarebbe meglio dire anzi
che non mi trova in sintonia con lei.
A prescindere dalla presunta e solidissima preparazione scientifica che
dovrebbe caratterizzare un ingegnere, ho sentito persone parlare e non mi �
piaciuto quello che hanno detto, lo stesso atteggiamento lo noto durante le
esercitazioni e le lezioni; non interessa a nessuno imparare ed approfondire
a prescindere dalle tematiche trattate, viene assimilato solo ci� che si
reputa necessario per la futura professione e per i futuri esami, lo sterile
tecnicismo � assimilato allo scopo di saperlo ripetere acriticamente,
l'esercizio viene fatto meccanicamente nella maniera pi� proficua, ho visto
esercitatori che venivano criticati perch� si permettevano di approfondire
certe tematiche che permettevano di capire cosa stava alla base della
materia e quindi non facevano esercizi a raffica che gli studenti non
potevano "non capire" e acquisirne meccanicamente il metodo di risoluzione;
la cosa grave � che i docenti tendono ad assecondare questo atteggiamento
degli allievi che io modestamente ritengo erroneo.
Passi la sempre pi� esasperata specializzazione che comunque mi fa paura,
poich� secondo me per tanti vantaggi che ha, ha anche e almeno gli stessi
inconvenienti pi� uno; quello che non concepisco � la concezione che si ha e
che di riflesso viene data dell'ingegneria e dell'ingegnere, un tecnico il
cui unico scopo e produrre beni e/o reddito al pi� basso costo possibile,
agendo con metodologie s� avanzate ma di cui non ha cognizione di causa;
insomma le uniche cose che ho visto ritenute utili finora sono: il saper
risolvere l'esercizio e non il perch� sia utile risolverlo n� il perche si
risolva in quel modo (ed una blanda dimostrazione di un teorema a fondo
pagina, altrettanto meccanica, non la considero una dimostrazione di
consapevolezza), il conoscere la normativa vigente, chi meno spende meglio
spende (alla faccia del progresso, e con questo so bene che una tecnologia �
veramente utile quando � alla portata di tutti, ma via qui se ne fa una mera
questione di soldi), il mettere le "quotine giuste al disegnino giusto" (ben
consapevole dell'importanza delle convenzioni, ma anche del loro
significato, appunto convenzioni che vengono per� meccanicamente assimilate
e pericolosamente rese simili dal nozionismo ai principi della
termodinamica).
Insomma nozionismo, superficialit� e altre cose che non capisco, a questo
punto mi chiedo qual'� la differenza tra il liceo e l'universit�, mi chiedo
perch� un ragazzo con fatica debba in 5 anni diventare un perito, e poi
spaccarsi la schiena altri 5 per ottenere un altro pezzo di carta che gli
dice che � un perito un po' pi� autorevole; perch� � questo che ho paura
diventeranno gli ingegneri.
Vi ripeto questo atteggiamento � diffuso tra gli studenti ed il peggio � che
gli organi universitari non fanno nulla per migliorare la situazione, mi
duole constatare che i professori che si prodigano per questo siano una
minoranza; forse sar� perch� ormai ad ingegneria siamo molti e la facolt� ci
vuole inquadrati precisi, con semplici direttive a cui assolvere, ridotti a
numeri insomma, mahhh...... non so........
A mio parere un'ingegnere dovrebbe essere come un moderno tecnologo che
forte della sua ineccepibile preparazione "doma le forze della natura"
mediando il suo bagaglio scientifico con una pragmaticit� (cio� una capacit�
di adattarsi a situazioni pratiche nel mondo reale) tale da adoprarsi per
"migliorare sempre un po' di pi� la condizione umana"; scusate il
romanticismo forse un po' troppo marcato, ma questa � per sommi capi la mia
idea di ingegnere, completamente diversa dalla macchina produci reddito a
basso costo che deve essere pronta in fretta, saper fare solo quello per cui
� stata specificamente istruita (tipo un termostato, non vi pare), senza
sapere il perch� lo fa.
Scusate lo sfogo, ma ne avevo bisogno e comunque so che se c'� un posto in
cui posso parlare � questo; la mia � forse una situazione limite e le cose
non stanno cos� dappertutto, quindi gradirei ricevere commenti che possano
confermare o spero smentire la mia tesi ^_^.
Il caso volle per� che tra tanta sventura ricevessi un segno, al momento di
scegliere a quale facolt� iscrivermi ero indeciso tra varie alternative
tutte di natura comunque scientifica, ma date le mie non troppo esaltanti
esperienze con fisica e matematica decisi di non essere estremo e optai per
ingegneria; devo dire che ora che seguo fisica generale 1 me ne sto
innamorando soprattutto grazie al mio esercitatore (tra l'altro docente di
fisica in un altro corso) persona brillante che si vede ama la fisica, e ce
la fa apprezzare in ogni sua sfumatura (incredibile come mi fossero sfuggite
e non riuscissi ad apprezzarle durante il liceo); a causa di ci� viene
pesantemente criticato poich� inficia il "rendimento" del "lotto" di
studenti
e le sue esercitazioni sono sempre le meno seguite :-(, oltre a ci� viene
spesso redarguito dalla docente del nostro corso fautrice dell'altra
"condotta di vita" universitaria.
Ora come potrete immaginare sono fortemente tentato di cambiare facolt�,
poich� se devo essere sincero ora vedo nella facolta di fisica la strada da
percorrere per diventare ci� che ho sempre sognato di essere.
Sono in ogni caso ancora abbastanza turbato da ci� che ho potuto constatare
ed una sola � finora la cosa certa: un'esperienza non brillante fatta al
liceo stava per precludermi forse l'occasione della mia vita, per questo
voglio essere positivo e riconoscere che le riflessioni di questi ultimi
mesi per quanto amare mi hanno fatto riflettere su una tematica (che cosa
voglio essere e cosa voglio fare della mia vita) prioritaria per la mia
crescita intellettuale, emotiva e forse spirituale; che non avrei
sicuramente approfondito se avessi proseguito pedestremente per la strada
che percorrevo.
Questa � la fine delle mie lunghe e forse per qualcuno infondate e ridicole
confessioni; chiedo scusa e ringrazio coloro che hanno avuto la pazienza di
leggerle tutte.
Invito tutti coloro che hanno un parere, anche diametralmente opposto
a questo ad esternarlo poich� lo ripeto questo � ci� che pensa e sente il
sottoscritto nella sua modesta e piccola e personalissima opinione.
Avanti allora amanti della fisica aspetto le vostre risposte anche solo per
sapere come voi avete capito di amare la fisica.
Un SALUTONE!!!! ^_^
Luke
dark-templar_at_libero.it
ICQ 11022146
Received on Wed Mar 22 2000 - 00:00:00 CET
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