Re: Luce e buchi neri.

From: Mauro D'Uffizi <aduffiz_at_tin.it>
Date: 2000/03/08

Valter Moretti ha scritto nel messaggio
>Questo e' dovuto alle propriet� di fondamento che
>si assumono nel formulare la teoria della relativit� generale.
>In particolare il principio di equivalenza (in forma forte).



Avrai notato che dicevo "se i termini del problema fossero tutti qui".
Mi riferivo al fatto che quando si fa divulgazione, anche ad un certo
livello, spesso si fanno affermazioni in netta contraddizione tra loro
senza nemmeno accennare che il problema � ben pi� complesso.

Dire che "si ha un buco nero quando la velocit� di fuga da un corpo
raggiunge c" mi sembra voler sfruttare a livello divulgativo la semplicit�
della teoria classica in un ambito totalmente relativistico.

Non sarebbe pi� giusto affermare che si ha un buco nero quando la curvatura
dello spazio-tempo � tale da farlo richiudere su se stesso?

Per�, da quel che ho capito, anche l'affermazione che la velocit� di fuga
raggiunge c � corretta, anche se non � il motivo che impedisce alla luce di
uscire.
Se la luce fosse composta di particelle classiche, e quindi potesse
rallentare, e lo spazio-tempo non venisse curvato dalla presenza di massa,
mi pare che potremmo ugualmente prevedere la formazione di buchi neri con le
medesime caratteristiche, o sbaglio?

Se � giusto, questa convergenza di previsioni tra teoria classica e RG,
proprio in presenza di concentrazioni di massa relativistiche a cosa �
imputabile?

Ciao, Mauro.
Received on Wed Mar 08 2000 - 00:00:00 CET

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