Re: Meccanica Quantistica Contraddizioni? 2(la vendetta)

From: Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it>
Date: 2000/02/29

Paolo Avogadro wrote:

> Ciao
>
> >
> >
> > Questione molto delicata! Osservare una particella con UN fotone e'
> > un'osservazione? Il postulato della riduzione della funzione d'onda
> > funziona quando
> > fai interagire un sisitema microscopico con un apparato di misura
> > MACROSCOPICO.
> > Quello di cui tu parli forse sarebbe da discutere nell'ambito della teoria
> > dello scattering,
> > allora e' tutta un'altra cosa e l'energia si conserva proprio come deve
> > essere...
>
> Quale sarebbe la differenza tra un apparato di misura macroscopico e uno non
> macroscopico?

 Problema profondo e oscuro! Questo e' il vero problema della MQ.
 Mani e piedi , un appartato di misura macroscopico e' un "coso" macroscopico, nel
senso di
 una struttura per cui vale la meccanica classica...

>
> Una risposta brutale mi pare potrebbe essere che un apparato � macroscopico
> quando vale il terzo postulato e non lo � se non vale....per� sarebbe
> intertessante una definizione qualitativa oltre che una empirica.
> Ammettiamo di avere un apparato macroscopico per cui vale il terzo postulato.
> E se io rimpicciolisco l'apparato?
> Cosa succede quando sono al limite tra un apparato macroscopico ed uno che non
> lo �?
> La funzione d'onda si modifica o no?
>

Questi sono i problemi della cosiddetta "teoria della misurazione quantistica" di
cui
si conosce pochissimo. Fondamentalmente perche' da poco si possono fare
esperimenti
mesoscopici quantistici (con gli SQUID per esempio). Dal punto di vista matematico

ci sono enormi problemi a inquadrare anche il processo di misura nella descrizione

della MQ "senza riduzione del pacchetto".



>
> Qualche tempo fa ripensando alle dimostrazioni qualitative del principio di
> indeterminazione, mi sono soffermato sull'osservare una particella con una
> lente(se non erro � sul Caldirola) tramite un fotone.
> Si fa notare che la risolzione di una lente dipende dalle sue dimensioni, poi
> si fanno i conti con il momento trasferito dal fotone alla particella da
> osservare e si ritrova il principio di indeterminazione.
> Poi mi sono fermato un secondo ed un'esclamazione � nata spontanea:
> "Mi hanno Gabbato!"
> Le lenti non sevono forse per concentrare i fotoni in un punto? con un fotone
> solo una lente non mi pare molto utile.E' stata messa per far tornare i conti o
> � necessaria?
>

Quiei discorsi che "conducono" al principio di indeterminazione devi prenderli per
quelli che sono. Non sono *dimostrazioni* del principio di H. Se li analizzi
attentamente trovi sempre
qualche cosa che non quadra: c'e' sempre un'assunzione classica e un'assunzione
quantistica
(di "tipo quantistico"). In definitiva quello che ne viene fuori e' che, se si
assume anche solo
in parte la quantizzazione di qualcosa, non si riesce piu' a parlare di particella
in senso classico se non entro "dimensioni" di ordine di grandezza della costante
di Planck. E questo e' solo la dimostrazione di un limite concettuale della fisica
PRE-quantistica ed indica la direzione in cui si deve muovere la fisica
quantistica, ma niente di piu'.
Poi il principio di indeterminazione, una volta costruito ed interpretato il
formalismo quantistico, diventa un teorema. Ma solo in questa fase ha un senso
logicamente compiuto.



>
> Ciao
> Paolo

Ciao, Valter
Received on Tue Feb 29 2000 - 00:00:00 CET

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