Re: Sulla velocità delle onde elettromagnetiche.
Alberto Carboni wrote:
> Axel Famiglini ha scritto nel messaggio ...
>
> >O ho seguito un procedimento errato
Per Alex: Ciao, infatti, hai seguito un procedimento errato. Quando scrivi:
E=1/2*m*v^2 [1]
E=m*c^2 [2]
non puoi poi eguagliarle: la prima identita' definisce l'energia cinetica
nel caso in cui la relativita' possa essere trascurata, cioe' per v<<c, la
seconda
vale nel caso contrario. Inoltre hanno significato diverso, la prima nel suo
ambito,
e' un energia cinetica, la seconda e' un'energia totale misurata in quiete con
il corpo...
L'espressione relativistica dell'energia cinetica sarebbe (cambio nome in T
per
evitare il tuo stesso errore di sopra)
T= [ mc^2 /sqr{1- v^2/c^2}] - mc^2 = 1/2*m*v^2 + O((v/c)^4)
dove la funzione O e' infinitesima per v/c ->0, cioe' si puo' trascurare se
v<<c
e cosi' trovi proprio la formula classica che dicevi tu in [1].
Il fatto che ci sia una velocita' limite e' un fatto di natura e basta, cosi'
come
c'e' una temperatura limite inferiore T=0 in gradi Kelvin (anche se la natura
dei due fatti e' estremamente diversa).
Nell'ambito della teoria della relativita' speciale o ristretta, che per
quanto ne sappiamo
funziona benissimo e senz'altro meglio della teoria newtoniana (gli
acceleratori del CERN li progettano usando la prima e tutto funziona
egregiamente), NON ha alcun senso andare piu' veloci della luce. Ci vorrebbe
un po' di matematica (non solo
le equazioni delle trasformazioni di Lorentz ma qualcosina sulla struttura
causale, per
toccare con mano tale impossibilita'). Se qualche fenomeno reale dovesse per
forza essere interpretato davvero come il propagarsi di un oggetto fisico
piu' velocemente della luce, la teoria della relativita' speciale e
generale*nel loro complesso* cadrebbero completamente.
Magari in futuro accadra' ma per il momento sembra estremamente improbabile.
Anche certi fenomeni quantistici come il paradosso Einstein Podolski Rosen che
sembravano implicassero trasmissione di informazione (= oggetti fisici) piu'
rapidamente della luce, sono risultati alla fine andare d'accordo con la
relativita'
(per il paradosso EPR non c'e' alcuna violazione, anche se la questione e'
piuttosto sottile e forse non ancora del tutto chiusa).
Per Alberto:
>
>
> Alcuni dicono che a imporre il limite della velocit� della luce sia la
> curvatura dello spazio tempo (a cui come ben saprai � soggetta anche la
> luce),
Ciao, no guarda che non lo dice proprio nessuno :-), non vorrei fare il
saccente
ma e' falso: la curvatura non c'entra niente. Cerco di essere piu' chiaro:
il limite sulla velocita' della luce e' dato nello spazio PIATTO di Minkowski
della relativita' ristretta. Nella relativita' generale rimane come risultato
del fatto
che nell'intorno infinitesimo di un evento continua a valere la relativita'
ristretta
e in tale intorno la curvatura "anche se c'e' non si vede" perche' , detto
alla buona, l'intorno puo' essere preso piccolo a piacere. In linguaggio
tecnico il limite sulle velocita'e' una proprieta' dello "spazio" tangente
alla varieta' in ogni punto non del punto.
> ipotizando che la struttura di questo sia nel complesso sferica (....)
No, mi dispiace dirtelo ma quanto hai detto sopra non significa nulla
come, mi pare, quello che segue e che ho tagliato...
Come ho gia' ripetuto tante volte, la sfericita' e' solo
al piu' delle sezioni spaziali non dello spaziotempo completo.
Ciao ad entrambi, Valter Moretti
Received on Wed Feb 23 2000 - 00:00:00 CET
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Fri Nov 08 2024 - 05:10:40 CET