Re: Meccanica Quantistica Contraddizioni? 2(la vendetta)

From: Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it>
Date: 2000/02/25

Paolo Avogadro wrote:

> Ciao
>
> Per la precisione ci� che ho capito dell'idea del prof sulla MQ non �
> che la particella si muova secondo traiettorie classiche, a quanto ho
> capito accetta l'idea che il quadrato della funzione d'onda sia la
> densit� di probabilit� di trovare la particella, dice anche che la
> particella � "delocalizzata" e che per fare i conti si mette una densit�
> di probabilit� fuori dalla zona classica, ma che non si possa fare
> nessun esperimento che trovi la particella nella zona non
> classica(sperimentalmente la differenza � piccola si passa da
> probabilit� molto bassa a nulla, il concetto di densit� di probabilit�
> invece mi pare completamente diverso e potrebbero esserci implicazioni
> notevoli.).

Ciao, ma avevo capito! Ti facevo notare che in certi casi la "zona
classica"
NON ESISTE. Come per l'atomo di idrogeno realistico in interazione con il
campo
elettromagnetico. Per tale motivo non si puo' fare alcun confronto in
generale


>
> In effetti mi pare di capire che usi la MQ come l'ho imparata ad
> istituzioni con la differenza che le osservazioni fuori dalla "zona
> classica" siano impossibili non semplicemente improbabili.(non usa la
> messanica classica)
>

Si pero' e' un discorso privo di senso per quanto ho detto sopra.



>
> Questa discussione mi ha fatto sorgere una domanda che non mi ero posto
> a istituzioni:
> quando misuro la particella fuori dalla buca la funzione d'onda viene
> modificata, e con essa cambia l'energia.
>

Certo!



> Da ci� che ho capito la nuova energia trovata non � in relazione con
> quella vecchia.

No non e' proprio cosi': se lo stato era in uno stato ad energia definita
PRIMA della
misura e tu fai un'osservazione secondo un osservabile che e' incompatibile
con l'energia, lo stato finale NON avra' alcuna energia definita. Non e'
che e' diversa,
NON C'E' proprio. Se fai una misura secondo una osservabile che e'
compatibile con l'energia l'energia rimane quella di prima della misura,
anche se lo stato cambia
in generale. In ogni caso ci sara' sempre un valore medio dell'energia e
questo
cambiera' in modo arbitrario dopo la misura rispetto al valore prima della
misura.




> Per esempio se ho una particella in uno stato stazionario con energia -
> 10 MeV e la osservo fuori dalla buca con un fotone da 10 eV la sua
> energia non sar� correlata ne con quella del fotone ne con quella della

>

  Questione molto delicata! Osservare una particella con UN fotone e'
un'osservazione? Il postulato della riduzione della funzione d'onda
funziona quando
fai interagire un sisitema microscopico con un apparato di misura
MACROSCOPICO.
Quello di cui tu parli forse sarebbe da discutere nell'ambito della teoria
dello scattering,
allora e' tutta un'altra cosa e l'energia si conserva proprio come deve
essere...


> Mi sembra evidente per� che debba esistere una distribuzione di
> probabilit� delle energie osservabili.
>

Certo che c'e'


> Se ogni energia fosse equiprobabile potrei avere:
> 1 eV
> 1 Mev
> 1 GeV
> 10^18 eV
> 10^30 eV
> 10^100 ev!!!!!! e cos� via.
> Non mi pare che una distribuzione di energie di questo tipo abbia
> senso(che senso avrebbe dire che ogni energia da 0 all'infinito �
> equiprobabile?????), ne che siano mai state osservate energie tipo
> 10^100 eV!!
> Mi pare che ci� porti a delle contraddizioni.
>

Lasciando perdere la misura "con un fotone", e pensando ad una misura fatta
da
un apparato macroscopico, certo che c'e' una nuova distribuzione di
probabilita' dei
valori energetici (che prima era piccata su un unico valore). Dire come e'
fatta
dipende da qualle stato esce dopo la misura (c'e' un procedura di
proiezione da fare
e questa in linea di principio puo' alterarti completamente la
distribuzione iniziale di
energia). Non e' tanto strano: se localizzi idelmente una particella in un
punto, gli impulsi possibili sono equidistribuiti su quialunque valore
anche se prima della misura l'impulso era ben piccato attorno ad un
particolare valore. Questo non ti crea problemi? Non vedo la differenza con
il caso energetico...




>
> Per esempio prendo una sorgente di raggi gamma(diciamo da 662KeV visto
> che questo esperimento lo ho fatto a esperimentazioni 3) che incidono su
> un blocco di alluminmio, vengono deflessi per effetto compton ed entrano
> in un rivelatore(scintillatore pi� fotomoltiplicatore).
> Se schermo bene il sistema e metto il rivelatore ad un angolo
> appropriato sar� praticamente certo che i fotoni hanno sbattuto sugli
> elettroni dell'alluminio.
> Allora ho fatto una misura di posizione(molto grossolana), l'elettrone �
> nel cm cubo del blocco di alluminio.
> Ho anche una misura dell'energia dell'elettrone(misuro l'energia del
> gamma diffuso).
> L'energia misurata non dovrebbe essere correlata con l'energia degli
> elettroni nell'atomo(che possono essere considerati quasi fermi), ma i
> risultati mi dicono che posso usare con buona approssimazione la formula
> compton per elettroni fermi(non ho mai calcolato quella per elettroni in
> movimento, ma presenter� una dipendenza dall'energia dell'elettrone).
> In pratica ho misurato la posizione di un elettrone, per la MQ(3zo
> postulato) la sua energia non dovrebbe essere correlata con l'energia di
> legame degli elettroni nell'alluminio( non importa che io osservi
> l'elettrone dentro o fuori dalla "zona classica" comunque la sua energia
> dovrebbe essere diversa) in pratica ci� non �!!!!!!!!!
> Dove sbaglio?
> ciao
> Paolo

Scusa non ho capito molto bene. Appena ho piu' tempo cerco di capire
(eventualmente ti chiedo ulteriori spiegazioni) e vedo di risponderti.
Intanto vedi se quello che ti ho detto sopra puo' esserti di aiuto.

Ciao, Valter
Received on Fri Feb 25 2000 - 00:00:00 CET

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