Re: indeterminazione e Laplace
>
> Secondo me, la microtubulina di Penrose, anche se funzionasse come
> ipotizza vagamente Lui, non c'entra un tubo con il "libero arbitrio".
> Il "libero arbitrio" nel senso filosofico dato a questo concetto
> semplicemnte non esiste. Esiste invece la gamma quasi infinita dei
> comportamenti possibili che danno l'illusione di una gamma quasi
> infinita di "liberi arbitrati". Ma � solo un'illusione. pi� si studia
> il cervello e pi� si vede come quest'organo complesso lavori 24 ore su
> 24 per conto suo, ossia non d� praticamente alcun rendiconto alle aree
> della consapevolezza di quello che ha fatto e va facendo. Queste aree
> funzionano "pescando" nelle memorie del sistema e interagendo con esse
> (connettendo, confrontando, sovrapponendo, simulando) maturano certi
> scenari decisionali tra cui avviene la scelta. Ora � certo che tali
> memroie sono state accumulate dal cervello in modo inconsapevole al
> SE'. Sia nel senso della scelta che nello "smontaggio" degli elementi
> costitutivi di cui noi neppure siamo consci e tanto meno nel
> "rimontaggio" degli stereotipi di supporto. Se io penso "arrampicarsi"
> da qualche parte nel cervello uno stereotipo mai scelto si "arrampica"
> su qualcosa di mai scelto. Ormai si sa che i ricordi vengono
> manipolati dal cervello varie volte, anche nel sogno, ma sempre
> nell'atto del ricordo: pi� richiamiamo nun riordo e pi� lo
> modifichiamo inconsapevolmente. Insomma per non farla tanto lunga, la
> perte apparentemente cosciente e "libera" sceglie, deve scegliere, in
> un universo che ha poco contribuito a creare e la scelta poi finale �
> probabilmente fatta dalla rezione del cervello alla simulazione:
> quella che produce pi� endorfine passa i motoneuroni.
>
Ciao, quello che dici e' molto interessante, potresti darmi qualche riferimento
bibliografico?
Volevo chiederti, se sei convinto delle cose che dici, cioe' che il
libero arbitrio e' solo un illusione, cosa pensi del fatto che nei processi
si discuta, e cio' sia un punto rilevante ai fini della condanna,
dell'incapacita' di intendere e di VOLERE?
Se il libero arbitrio non esiste sembrerebbe che la capacita' di volere
(nel senso di scegliere liberamente se compiere un crimine oppure no)
sia un' illusione per cui di fatto nessuno e' capace di volere e nessuno
potrebbe essere condannato come tale. Come ne esci da questo problema?
(Non e' che io abbia una risposta, sia chiaro!, ma visto che protendi verso
la tesi della non esistenza del libero arbitrio volevo sapere come ti poni
di fronte al problema di sopra.)
>
> > P.S.
> > La MQ e' gia' stata usata per "scopi religiosi" come dici e non solo
> > dal "simpaticone" Zichichi in libri molto discutibili.
> > Comunque chissenefrega no? lo stesso determinismo era stato
> > usato nello stesso modo secoli fa dalla religione Protestante per
> > spiegare la predestinazione...
> >
> Oh s�, qui il chissenefrega � galattico!!!!!
Si e' "liberatorio" l'ho scritto con un senso di liberazione
speravo che si sentisse. (Spero che i religiosi non si offendano, io non sono
credente, ma rispetto tutte le posizioni, almeno quelle che rispettano la mia)
Ciao, Valter
Received on Mon Feb 14 2000 - 00:00:00 CET
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